CATANIA – Una decisione forte che porta ad una vera e propria indagine: il ministero dei Beni culturali, insieme con i Carabinieri del nucleo “tutela del patrimonio culturale”, ha deciso di bloccare l’asta di Parigi da Christie’s che mostravano alcuni scritti autografi di Giovanni Verga.
La magistratura, come dicevamo prima, ha aperto addirittura un’inchiesta in quanto la vicenda presenta alcuni aspetti poco chiari: secondo qualche ricostruzione, le carte messe all’asta pare appartengano ad una serie di documenti consegnata ai Perroni, famiglia romana, dal ministro Bottai nel 1928, per valutarla. Dopo una lunghissima polemica e “tira e molla”, i Perroni avrebbero consegnato alla Regione Sicilia tali documenti sotanto 50 anni dopo, nel ’78.
Ma non è la prima volta che si apre una diatriba sui manoscritti dello scrittore catanese: nel 2013, infatti, sempre all’asta da Christie’s, vennero sequestrate alcune tranche di documenti affidati poi all’università di Pavia.
Nel dettaglio, c’è anche la “riduzione” cinematografica della “Cavalleria Rusticana” tra i lotti interessati, che sarebbero in possesso di Giovannino Verga, nipote del più celeberrimo scrittore di Vizzini. Quest’ultimo avrebbe venduto, in maniera irregolare, parte di questi documenti: a questo è dovuto l’intervento del ministero.