Daniela Longo torna in libreria con un altro giallo psicologico: “Le verità del professore”

Daniela Longo torna in libreria con un altro giallo psicologico: “Le verità del professore”

CATANIA – A distanza di un anno, Daniela Longo torna in libreria con un altro giallo psicologico: “Le verità del professore” (Scatole Parlanti, aprile 2024).

Com’è nata l’idea di questo nuovo romanzo?

“‘Le verità del professore’ nasce dalla voglia di continuare a scrivere. Dalla mia passione per i libri che negli ultimi anni è diventata esigenza di raccontare. Narra di una nuova indagine del commissario Bea Bannò che si ritrova catapultata in una realtà scolastica già scrutata nella precedente indagine sulla scomparsa della professoressa Bruna Baroncelli. Stavolta, però, il romanzo si apre proprio con il ritrovamento di un cadavere nella casa del custode adiacente alla scuola“.

Dunque, la protagonista del suo secondo romanzo è Bea Bannò, lo stesso commissario che ha chiuso l’indagine sulla scomparsa di Bruna.

C’è un legame tra questo nuovo giallo e la sua prima opera di narrativa?

Un filo sottile e invisibile c’è. Potremmo considerarli una dilogia, sebbene i due romanzi abbiano una vita a sé stante e possano essere letti l’uno indipendentemente dall’altro. In realtà, i personaggi de ‘Le verità del professore’ sono personaggi nuovi, a parte qualcuno. E c’è anche una nuova indagine con cui Bea deve fare i conti. Punto di partenza un cadavere e una busta rossa con alcune fotografie di giovani. Nessun altro indizio. Non sarà facile per il commissario venirne a capo. Tuttavia, mi è piaciuto mettere insieme il caso da indagare con la vita privata della protagonista, e non solo… per questo nella narrazione i capitoli alternano l’indagine poliziesca con l’approfondimento dell’animo umano. I fantasmi del passato, inaspettati incontri e inedite esperienze di vita vissuta, creano un coinvolgimento da parte del lettore“.

Dopo “La classe di Bruna” un altro giallo sul mondo della scuola, allora?

“‘La classe di Bruna’ era incentrato sul mondo della scuola, a partire dal ritrovamento del diario della prof scomparsa. In questo nuovo giallo, invece, la scuola è solo il punto di partenza per indagare la vita dei protagonisti, della vittima e di Bea Bannò, zelante commissario e personaggio controverso. La scuola diventa paradigma, metafora di una società in bilico tra lecito e illecito. L’omicidio del professore Leoncini apre nuovi scenari che mettono in campo tematiche nuove con cui mi sono confrontata“.

Di quali tematiche si tratta?

Il mondo oscuro del web, il dark web, un mondo sommerso che noi conosciamo davvero poco. Solo per fare un esempio“.

Perché il dark web?

L’idea è nata proprio in seno a una chiacchierata con amici informatici che mi hanno aperto una finestra sulla faccia oscura del web, ovvero il dark web. Da lì mi sono documentata, ho letto parecchio e ho intrecciato una storia che legasse l’intimità dei personaggi con problematiche sociali che potessero interessare anche i più giovani. A scuola si parla tanto di insidie del web, di cyberbullismo. Far acquisire conoscenza a riguardo, attraverso le narrazioni letterarie è un modo per aiutare i giovani a navigare con consapevolezza“.

Cosa rappresenta la scrittura per lei?

Scrivere è immergersi in una dimensione completamente nuova, unica, direi immaginifica. Entri in empatia con i tuoi personaggi, immagini di essere lì con loro e da qui la storia si scrive da sé. Ammetto che la stesura de ‘Le verità del professore’ mi ha preso totalmente. Sono stati mesi di scrittura ‘matta e disperatissima’, un’estate accompagnata da notti insonni in cui afferravo le idee, gli intrecci che, ahimè venivano fuori, in particolare nelle ore notturne. Così di notte creavo e di giorno scrivevo. Però ho amato i miei personaggi e sono davvero entrata dentro il romanzo, accanto a loro, cercando di farli parlare, vivere come avrebbero parlato o vissuto. Che poi è lo stesso effetto che hai quando leggi un libro che ti prende completamente. Ti immedesimi nella storia, entri in sintonia con i personaggi, sei una di loro. È questo il miracolo dei libri!“.

Quando ha scritto il suo romanzo ha pensato ad un pubblico preciso a cui rivolgersi?

Credo che non sia un romanzo pensato e scritto per un determinato pubblico. È piuttosto un giallo psicologico rivolto a tutti quelli che amano districarsi con gli enigmi, la suspense e i meccanismi delle indagini poliziesche che scavano dentro l’anima dei protagonisti”.

Come riesce a conciliare la professione d’insegnante con l’attività della scrittura?

Il lavoro che faccio mi aiuta molto. Sono continuamente in contatto con i libri, con gli autori della letteratura italiana e latina. Questo per me è uno sprone continuo. Leggere insieme ai miei studenti i grandi classici è ogni volta una lezione di vita. Non importa se sono passati quasi trent’anni da quando ho iniziato a fare l’insegnante. Da questo punto di vista è un lavoro che si rinnova continuamente, sia per ciò che riguarda l’umano, ovvero gli studenti, sia per ciò che concerne la letteratura, i poeti, gli scrittori, insomma i libri e la vita e, scusate il gioco di parole, la vita dei libri che riescono ad aprirti, ogni volta che li leggi o li rileggi, una porta nuova sulla realtà“.

Quali sono i prossimi appuntamenti letterari?

In questa fase mi occuperò di presentare il mio nuovo romanzo, sperando che abbia lo stesso impatto che ha avuto il precedente. I primi appuntamenti con i lettori sono stati al Polo culturale di Battiati e al Liceo Principe Umberto, la scuola dove insegno ormai da quasi vent’anni, con grande affetto e curiosità da parte del pubblico. In calendario altri appuntamenti nell’ambito del Maggio dei libri e quest’anno anche una toccata e fuga al Salone del libro di Torino con la casa editrice Scatole Parlanti e ‘Le verità del professore‘”.

A proposito, a cosa allude questo titolo, così intrigante?

Il limite tra verità e menzogna , tra vittime e carnefici è sempre molto labile, talvolta indefinibile. Non esiste, dunque, una sola verità. E questo vale per ognuno di noi, non solo per i personaggi dei romanzi. Il resto lo scopriremo solo leggendo!“.