“Colore, calore, movimento”, allo Stabile Rossella Pezzino de Geronimo racconta le meraviglie della Terra

“Colore, calore, movimento”, allo Stabile Rossella Pezzino de Geronimo racconta le meraviglie della Terra

CATANIA – Colore, calore, movimento. Il Teatro Stabile di Catania li ha ospitati tutti e tre in quella che possiamo definire essere stata una mostra che ci ha stupiti oltre ogni pronostico.

Dall’abile mente di Rossella Pezzino de Geronimo sono nate sei foto dinamiche e interattive, quattro ologrammi, tele su cui scrivere e disegnare e libri esposti all’inizio del percorso artistico.

La donna è intervenuta ai microfoni di NewSicilia per raccontare il suo viaggio nel mondo dell’arte naturalistica: “Io nasco come fotografa ritrattista. Da piccola fermavo le persone per strada e chiedevo loro di fotografarli anche dentro casa e loro si fidavano di me. Poi dopo un po’ ho cominciato a fotografare dettagli del corpo, poi a fare viaggi estremi pur di scoprire, conoscere e fotografare quello che volevo”.

“Se sono libera è perché continuo a correre”

Rossella Pezzino de Geronimo ha viaggiato per molto tempo, fino a quei luoghi per alcuni lontani e irraggiungibili, donando la possibilità agli ‘immobili’ di viverli al suo fianco grazie ai suoi scatti: “Sono andata in mezzo alle tribù dell’Amazzonia e ho vissuto con loro, poi in India dove in 40 giorni ho preso 26 aerei. E poi ancora Birmania, India, Sudan, Etiopia”.

La natura è al centro di tutto, è importante, fondamentale perché c’è un’assonanza tra noi e lei: come gli umani, la natura ha un suo ciclo di vita e dunque nasce, fiorisce e perde le foglie, poi rinasce ancora una volta.

Un intero mondo che l’artista made in Catania ha ritratto in ogni sua forma, analizzandone anche i più piccoli meandri in un tripudio di scenari, paesaggi, simboli e – ovviamente – colori.

“Il colore è metafora della vita”

Protagonista indiscusso dell’intera mostra, ma specialmente delle nostre vite, è il colore: “Il colore è metafora della vita, il calore invece è l’amore, è importante perché tutto ciò che è freddo è odio, mentre noi abbiamo bisogno di energia per vivere“.

“Questa mostra è un inno alla speranza, lo ha spiegato l’artista in una lunga chiacchierata che ci ha portato una nuova visione della vita, una visione più viva, più vibrante, che ci dimostra quanto in realtà miliardi di occhi diversi al mondo vedano gli stessi colori con lo stesso bisogno, lo stesso istinto.

“Il giallo è vitalità, è un colore in movimento che ci fa vivere proiettati verso il futuro, il blu è l’armonia ed è quello di cui io stessa ho bisogno. Il verde invece è il colore delle campagne e dei prati, mi trasmette serenità ed è quello che mi sconvolge maggiormente l’anima. – continua – Si potrebbe dire che ho due anime, una artistica e sensibile che si emoziona e poi un’altra che mi sono dovuta creare da sola sotto il profilo lavorativo e questo è un lato molto più concreto”.

Queste anime si alternano, ma in un modo o in un altro ricercano entrambe l’amore tra la gente, l’incontro tra i corpi che l’artista ha descritto proprio in uno degli ologrammi presentati al Teatro Stabile di Catania dal nome “La danza dell’amore”.

“Dovevo partire per andare a vedere l’accoppiamento delle gru in Russia – racconta – ma non sono riuscita ad andare. Allora ho chiamato questi ballerini e ho chiesto loro di fare un ballo che si ispirasse all’atto. Ho noleggiato uno studio a Milano e li ho ripresi mentre ballavano con una cinepresa. Perché l‘amore è tutto. Bisogna vivere l’amore senza mai smettere di guardarci negli occhi e baciarci teneramente.

L’amore è anche cura, è un dono, come quello per Alice e Viola a cui la donna ha dedicato uno dei libri che contengono la sua Arte: “Loro sono le mie nipoti, io sono la loro nonna. Secondo me la vita va vissuta al meglio delle nostre possibilità perché un dono stupendo che i nostri genitori hanno dato a ognuno di noi e volevo che loro lo ricordassero sempre.

“Più vicina al cielo che alla Terra…”

Regola numero uno per chi ha assistito alla mostra di Rossella Pezzino de Geronimo e avrà in futuro il piacere di provare questa emozione: lasciarsi trasportare. Tutto ha un significato profondo e niente è lasciato al caso, quindi non sarete mai soli. L’artista, infatti, ha descritto con cura e delicatezza i suoi pensieri più reconditi riguardo a ogni opera esposta, dandole se possibile ancora più valore.

Colore, calore, movimento

Un’esperienza che ci ha lasciati pieni, sazi, ma anche desiderosi di nuova conoscenza, di nuova arte. Ancora una volta la scoperta di una nuova vita.

Spiega Rossella Pezzino de Geronimo:Alla morte voglio arrivarci viva. Tanta gente muore prima del suo momento perché non ha il coraggio di andare avanti come vorrebbe davvero; io invece voglio arrivare consapevole e lucida di me stessa fino alla fine, combattiva. Per fare questo occorre uscire dalle nostre chiusure interiori. Uscire da se stessi, mettesi in discussione, non avere paura. Ricercare l’armonia anziché la conflittualità. La vita è un progetto e se non si ha un progetto, se non si vuole lasciare una traccia positiva del nostro percorso, la vita sarebbe priva di tutto”.

I sentimenti, le sensazioni, sono tutto, ma non sempre bisogna lasciarsi trascinare: “Bisogna eliminare i ‘bassi sentimenti’; invidia, gelosia, rabbia e odio fanno stare male anche noi stessi, quindi perché dobbiamo provarli? Ci inquinano, noi invece dobbiamo pulirci. La relazione umana deve essere al centro della vita, invece ci siamo tutti chiusi in noi. È una solitudine forzata, fa male perché tutti i nostri difetti e le nostre piccole incertezze si ingrandiscono; invece, solo con un incontro vero con l’altro possiamo migliorarci e crescere. L’incontro è uno scambio.

“Il paradiso è qui sulla Terra: dobbiamo solo coglierne la bellezza”

Nel magico gioco dell’arte astratta, tutto può sembrare tutto: “Il bello di quando ci troviamo di fronte a un tipo di arte astratta è proprio che possiamo essere curiosi.

E si sa, curiosi come i più piccoli non ce ne sono. Come la vita e la natura si rigenerano in un ciclo continuo, anche questo nostro viaggio nell’arte si conclude con un inizio, quello delle nuove generazioni che si ritrovano finalmente in un quadro, in un dipinto e nel caso delle opere di Rossella Pezzino de Geronimo in foto e ologrammi.

“Gli ologrammi catturano lo sguardo dei bambini che sono molto sensibili alla proiezione delle immagini, tanto che i genitori spesso li devono tirare via. Le immagini non so, però la realtà aumentata li diverte e li stupisce e mi fa piacere perché la cosa che desidero è stimolare l’immaginazione di chi vede le mie opere. Quando si torna a casa si deve tornare diversi, un po’ cambiati, perché la bellezza e l’arte dilatano la nostra anima. Mi interessa questo. Stupire, emozionare e suscitare pensieri di qualsiasi tipo. Scuotere, conclude l’artista.

Al Teatro Stabile di Catania, nonostante lo spazio ridotto, è stato possibile scoprire che la Terra è ancora un paradiso.