CATANIA – È stato completato il restauro della facciata della chiesa di San Biagio, conosciuta dai catanesi come Sant’Agata alla Fornace. Concentriamoci su alcuni dettagli relativi alla sua storia e alla ragione per cui è ritenuta così importante dai cittadini etnei.
Come molti avranno notato, passando per piazza Stesicoro, esattamente davanti all’anfiteatro romano e alla cosiddetta “Catania vecchia”, l’impalcatura è stata rimossa dalla facciata della chiesa: la facciata è tornata a risplendere, pronta a essere ammirata nuovamente dai catanesi e dai turisti che, in questo mese di aprile, stanno invadendo la città etnea.
È pronta anche ad accogliere nuovamente la Santa Patrona Agata nella prossima edizione della festa, dato che i lavori erano ancora in corso durante il mese di febbraio di quest’anno.
Ma perché questa chiesa è importante per il culto di Sant’Agata? E perché è stata intitolata a San Biagio? Ecco alcune spiegazioni e alcuni fatti storici che potranno sicuramente tornare utili a chi intende visitare questo luogo.
La Fornace è conosciuta per essere il luogo in cui Sant’Agata subì il martirio del fuoco, come testimonia l’iscrizione latina “hic candentibus vultata carbonibus” (qui fu voltata tra i carboni ardenti) e un affresco del 1938 riprodotto dall’artista Giuseppe Barone. È uno dei tre luoghi in cui avvenne il martirio di Sant’Agata, insieme al Santo Carcere e a Sant’Agata La Vetere.
La chiesa è costituita da un’unica navata, e nella cappella destra è possibile osservare la fornace attraverso un oblò, custodita in una teca di vetro. Questa fornace veniva utilizzata per le torture ai tempi delle persecuzioni cristiane. La Fornace, ampliata leggermente nel 1098 e rimodernata nel 1589, divenne una chiesa dopo il terremoto che distrusse Catania nel 1693, per volere dell’arcivescovo Andrea Riggio, sui resti dell’anfiteatro.
Non passa inosservato il suo maestoso stile neoclassico: la facciata è sostenuta da colonne binate che reggono un timpano triangolare e fu progettata dall’architetto Antonino Battaglia.
La chiesa ha una pianta a navata singola con due cappelle, una delle quali contiene una fornace e l’altra un Crocifisso.
Un altare laterale è dedicato a San Biagio, il santo a cui la chiesa è intitolata, e presenta un affresco che lo raffigura. San Biagio subì martiri simili a quelli di Sant’Agata, poiché – come lei – non rinnegò la sua fede in Cristo e fu imprigionato dai romani, subendo la decapitazione.
La chiesa di San Biagio è intitolata al santo celebrato il 3 febbraio dalla chiesa cattolica e che è anche il primo dei giorni clou della festa di Sant’Agata. Sebbene non vi siano fonti certe, è probabile che la chiesa sia stata intitolata a San Biagio a causa della somiglianza tra la sua storia e quella di Sant’Agata.
Durante i festeggiamenti in onore di Sant’Agata, la chiesa di San Biagio rappresenta un punto di partenza importante, poiché è da qui che inizia la prima processione dell’offerta della cera, subito dopo l’arrivo della carrozza del Senato.
Inoltre la chiesa offre un’ottima vista sulla salita dei Cappuccini, uno dei momenti più significativi della festa, durante il giro esterno del 4 febbraio, che ripercorre i luoghi principali del martirio di Sant’Agata.
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