CATANIA – L’intera vita di Sant’Agata, seppur breve, fino al martirio e alla morte, è profondamente e inscindibilmente legata alla città di Catania, di cui ne è la Patrona.
Chi era Sant’Agata?
Agata era una giovane fanciulla che restò sempre devota alla sua fede e, proprio per questo, dovette subire un martirio operato da parte del proconsole di allora, Quirino, che si era invaghito di lei.
La Festa in onore della Santa Patrona è tra le più belle e suggestive al mondo e tiene “impegnata” la città di Catania principalmente per tre giorni, dal 3 al 5 febbraio: processioni, preghiere e tante tradizioni si mixano in un momento in cui preghiera, folklore e tradizione raggiungono il suo apice massimo.
Itinerario nei luoghi Agatini
Esistono, in città, dei luoghi che ripercorrono e ricordano proprio la vita della Santa. Vi proponiamo un itinerario ad hoc per scoprirli tutti.
Non si può dire di aver visto Catania e di conoscerla a fondo se non si ammirano, almeno per una volta, i luoghi Agatini! Ecco la nostra carrellata.
Via Museo Biscari
Iniziamo con via Museo Biscari. Proprio lungo questa strada si trovava un tempo l’ingresso della casa natale di Sant’Agata, ora collocato dentro l’attuale Palazzo della Cultura.
I ruderi di questa antica dimora, infatti, sarebbero poi stati inglobati dal Monastero di San Placido nel 1411 (anno di costruzione del monastero). La casa si trova a più di quattro metri sotto il livello stradale, nei sotterranei del convento, e risulta realizzata in conci ben squadrati di pietra lavica.
Il luogo era un tempo venerato nel XVII e XVIII secolo, tanto che persino il fercolo della Santa, durante i giorni di festa, raggiungeva la zona.
A segnare il punto esatto, al numero 11, vi è una lapide marmorea, fatta affiggere nel 1728 dalla madre abatessa Maria Rosaria Statella, che ricorda il luogo in cui nacque e trascorse i primi anni di vita la Santa Patrona di Catania.
Nella lapide campeggia il busto marmoreo di Sant’Agata sotto il quale vi è una scritta latina, che corrisponde all’italiano:
“A voi cittadini, conviene qui con più devozione venerare Agata, dove per tradizione degli antichi, Ella magnificamente illustrò l’ampio palazzo dei suoi genitori, nascendovi lo stesso giorno della natività della madre di Dio l’anno 238. Le sotterranee camere, poi, dopo la morte dei suoi genitori ornò così dei monumenti di ogni virtù, che le lasciò invidiabili a tutto il mondo“.
Cattedrale di Sant’Agata
Procediamo con la Cattedrale di Sant’Agata, il cosiddetto Duomo di Catania, dedicato proprio alla Patrona e dove viene custodito il busto della Santa e alcune reliquie in uno scrigno (braccia, gambe, mammella e il velo) nell’apposita Cappella a lei dedicata.
Chiesa della Badia di Sant’Agata
In stile assolutamente barocco, la Chiesa della Badia di Sant’Agata si trova a due passi dal Duomo. Chiesa ed ex monastero a essa annesso furono costruiti, dopo il terremoto del 1693, sulle macerie dell’antico convento e luogo di culto eretto in onore di Sant’Agata.
Chiesa di Sant’Agata alla Fornace
La Chiesa di Sant’Agata alla Fornace o Chiesa di San Biagio fa parte del cosiddetto Trittico Agatino, cioè le tre chiese intimamente legate alla Patrona e al suo martirio (Chiesa di Sant’Agata alla Fornace, Chiesa di Sant’Agata al Carcere, Chiesa di Sant’Agata la Vetere).
Nello specifico, qui avvenne il martirio di Agata. Attualmente si custodisce la riproduzione della fornace in cui Agata fu condannata a essere bruciata viva sui carboni ardenti.
Chiesa Sant’Agata al Carcere
Nella Chiesa di Sant’Agata al Carcere, così come suggerito dal nome, venne tenuta prigioniera Agata. In questo luogo di culto si può notare, ancora oggi, la cella in cui fu reclusa prima del martirio e l’impronta del piede impresso sul basamento di pietra lavica.
Inoltre, si può ammirare un’altra reliquia: una cassa in cui furono conservate le spoglie di Sant’Agata durante il viaggio da Costantinopoli a Catania.
Sull’Altare Maggiore, degno di nota è il dipinto, realizzato nel 1588, raffigurante proprio il momento del martirio.
Chiesa Sant’Agata la Vetere
La Chiesa di Sant’Agata La Vetere fu la prima Cattedrale di Catania e contiene il sarcofago marmoreo in cui riposavano le spoglie della Santa dopo il martirio e lo scrigno ligneo che conteneva le reliquie fino al Rinascimento.
In più, fate attenzione alla lapide con un’iscrizione del 1752 che ricorda appunto il luogo in cui le vennero strappate le mammelle, un’altra all’ingresso in cui si trova la cronistoria della Vetere e le tappe principali della vita di Sant’Agata.
Se cercate un momento di grande impatto emotivo, il consiglio è quello di visitare la suggestiva cripta sotterranea. Ne rimarrete estasiati.
Camera di commercio
Non tutti sanno che, dove sorge l’attuale Camera di commercio di Catania, adiacente all’Anfiteatro, un tempo si trovava l’ex palazzo romano dove vi era Quinziano, imperatore romano della città che martirizzò Agata strappandole le mammelle.
Fonti antiche ci confermano quanto affermato: “È probabile che vi stesse il palazzo del pretore e alloggiasse Quinziano, proconsole di Sicilia quando Agata, sottoposta al martirio, salì al cielo“.