CATANIA – Esattamente nel punto dove sorge il monumento ai Caduti della Battaglia del Simeto (conosciuta anche come Battaglia del Ponte Primosole o Operazione Fustian), le associazioni combattentistiche italiane e straniere hanno commemorato e ricordato l’ottantesimo anniversario della battaglia (avvenuta tra il 13 e 21 luglio del 1943), cerimonia organizzata dalla Fnai di Catania e curata dall’Anvg provinciale di Catania.
Gli accadimenti del 1943
Questa battaglia dagli storici viene considerata come uno dei momenti più salienti dello Sbarco alleato in Sicilia (Operazione Husky), considerato da molti “l’inizio della fine” del regime, battaglia che vide da un lato le formazioni dell’Asse (Italiani e Tedeschi), contrapposti a quelli Alleati (Angloamericani) che ebbero la meglio dopo un durissimo scontro, che avvenne in buona parte del territorio della Piana di Catania, vittoria che vide avanzare definitivamente la marcia in Sicilia per poi incominciare quella nella Penisola, terminata definitivamente nell’aprile del 1945.
Lo svolgimento della commemorazione
In quest’annata, ricorrendo l’ottantesimo anniversario di tutti gli avvenimenti collegati allo sbarco alleato, anche la solita cerimonia di metà luglio è stata confermata, cerimonia dinanzi al monumento ai Caduti della Battaglia del Simeto, realizzato nel 1985 dall’Istituto del Nastro Azzurro in memoria dei Caduti di tutte le nazionalità, con tutti i seguenti gruppi combattentistici che hanno presenziato in loco: le rappresentanze dei Volontari di guerra (Anvg) di Sicilia e Calabria, gli Arditi (Fnai) di Catania, Ragusa, Reggio Calabria, Treviso, Castrovillari e il noto Gruppo Piave, con le Associazioni Combattentistiche e d’Arma (Combattenti e Reduci, AssoFante, Marinai d‘Italia, Arma Aeronautica, Corpo Guardie Nobili e d’Onore ai Sacrari di guerra, AssoParà dell’Etna, Incursori dell’Esercito) e due rappresentanze di origini britanniche (The Parachute Regiment e Commando Association) con lo scopo di ricordare tutti i caduti che fossero Arditi, Parà, soldati britannici piuttosto che tedeschi del celebre avvenimento. Momento saliente della commemorazione è stata la parte religiosa e spirituale svolta dal diacono Sebastiano Mangano, già incaricato diocesano per la Pastorale delle Forze Armate.