Voto di maturità per entrare all’università, la rabbia di uno studente catanese: “Dovrei smettere di studiare?” – il SONDAGGIO

Voto di maturità per entrare all’università, la rabbia di uno studente catanese: “Dovrei smettere di studiare?” – il SONDAGGIO

CATANIA – Il disagio degli studenti di ogni ordine e grado causato dal Covid ha raggiunto tutti, dall’asilo all’università. Prendendo in esame proprio questi ultimi, l’impossibilità di potere effettuare dei test d’ingresso per accedere alla facoltà scelta, sostituiti dal voto di maturità, sta causando un’ondata non indifferente di polemiche. In tal senso, alla nostra redazione è giunta una lettera di un giovane studente catanese di 25 anni, indignato per quanto sta accadendo.

Sono un giovane di 25 anni diplomatosi circa 6 anni fa con voto 63. In quegli anni il pensiero era finire la maturità e trovare un lavoro, il voto non mi preoccupava, anche perché sapevo che non incideva praticamente quasi su nulla. Dopo varie esperienze lavorative anche fuori dall’Italia ho maturato la voglia di studiare: il mio nuovo obiettivo era quello di riuscire a laurearmi per poter dare una svolta alla mia vita“, esordisce così il ragazzo.

Il classico percorso di incertezze di un giovane studente dei tanti, deciso a entrare nel mondo del lavoro inizialmente per poi scegliere successivamente la strada degli studi per conseguire una laurea nella speranza di una totale realizzazione nella propria vita. “Nel 2019 – prosegue la lettera – sono quindi rientrato in Italia deciso a iscrivermi al corso di Laurea in Economia Aziendale, ma ho scoperto che il mio voto di maturità non mi permetteva di potermi iscrivere! Deluso, ma speranzoso, ho pensato che l’anno dopo avrebbero di certo rimesso i test di ingresso, quindi ho aspettato, optando allora per i corsi singoli“.

A oggi ho sostenuto quattro esami superati con una buona valutazione, e ho così raggiunto i 33 CFU, avendo in programma di sostenere altri due esami per altri 18 CFU. Mi sentivo già tranquillo nel pensare che quest’anno avrei potuto immatricolarmi e diventare una matricola di UNICT a tutti gli effetti, ma non è stato così. Ho letto che il Senato Accademico anche quest’anno ha deciso di non effettuare i test d’ingresso, e di confermare il metodo di accesso con riferimento al voto di maturità. Mi chiedo dunque dove stia il merito, dove stia il diritto allo studio, dove stia la giustizia. Mi chiedo e vorrei una risposta“, la rabbia dello studente.

Preso atto che il mio voto di diploma sia molto lontano da quello richiesto per immatricolarsi, cosa dovrei fare? Smettere di studiare? Continuare a dare esami? Mi chiedo come potrò mai laurearmi se non potrò immatricolarmi? Avete pensato, per un solo istante, ai tanti studenti nelle mie condizioni? A come si sentano in un momento d’incertezza come quello che stiamo vivendo? Con quale stato d’animo possono continuare a studiare, con enormi sacrifici ad esempio, perché come me lavorano? Non sarebbe giusto secondo voi riservare, quantomeno, ad ogni corso dei posti per chi ha già superato un certo numero di esami? O dare la possibilità di iscriversi all’anno successivo, sempre rispettando il numero di CFU? Chiudo chiedendo umilmente una risposta, pubblica o privata che sia. In un momento così incerto noi giovani abbiamo davvero bisogno di certezze!“. Queste le domande, intrise di rabbia e incertezza, di uno studente catanese. Dubbi e questioni che sicuramente tanti altri studenti nella sua stessa situazione si sono posti o si pongono tutt’ora.

E voi, cosa rispondereste? Cosa consigliereste a un giovane in preda a certe difficoltà? E, soprattutto, siete d’accordo con il criterio del voto di maturità per immatricolarsi oppure è più equo effettuare i test d’ingresso? Potete votare nel sondaggio qui sotto ed esprimere le vostre opinioni nei commenti.

Sei d'accordo con il criterio del voto di maturità per immatricolarsi oppure contrario?

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Immagine di repertorio