CATANIA – Continua l’impegno dei carabinieri del comando provinciale di Catania nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti.
In quest’ottica, i militari dell’Arma, incrementando i servizi esterni e dando il massimo impulso all’attività informativa e investigativa, stanno orientando il proprio sforzo per il contrasto a tale fenomeno, intervenendo con decisione su tutti i passaggi della filiera del narcotraffico: dalla cessione al dettaglio nei centri del catanese, fino ad arrivare, a monte, alla stessa produzione delle sostanze stupefacenti sul territorio.
Proprio in questo contesto, i carabinieri della Stazione di Guardia Mangano, sono intervenuti, nel primo pomeriggio di ieri, nella frazione acese di Pozzillo, dove hanno scoperto una villetta, interamente adibita a vera e propria fabbrica per la coltivazione e preparazione di marijuana.
Nei giorni precedenti, durante i quotidiani servizi perlustrativi per il controllo del territorio, i carabinieri hanno notato dei movimenti sospetti nei pressi di quella che si presentava come una vecchia villetta indipendente, apparentemente disabitata, con finestre e porte completamente chiuse e giardino incolto. Ad insospettire ancor più i militari, il fatto che, dalle fessure di una finestra chiusa, si notasse una luce sempre accesa.
I militari quindi hanno deciso di intensificare i controlli per cercare di monitorare meglio la zona finché ieri hanno notato due soggetti, arrivati in auto, entrare all’interno dello stabile, lasciando la porta socchiusa. A quel punto è scattata l’operazione per verificare cosa stesse succedendo all’interno.
Entrando in quella che sembrava essere una normale villetta come tante, i carabinieri si sono trovati davanti a una vera e propria fabbrica per la coltivazione e la lavorazione della cannabis. Tutti i locali dello stabile erano stati completamente utilizzati per la produzione di marijuana.
In alcune stanze, dotate di pergolato in legno, nonché di impianto di irrigazione e termo-illuminazione, venivano coltivate le piante: dai germogli, alla fase di piena maturazione, con esemplari di oltre 1,60 m d’altezza, per un totale di circa 60 piante di cannabis di diverse varietà.
In altri ambienti, in cui erano stati appositamente posizionati ventilatori e deumidificatori, le piante venivano essiccate. Al termine delle attività, i militari operanti hanno anche sequestrato circa 6,5 kg di marijuana essiccata, predisposta per la lavorazione.
Di fatti, anche la fase della lavorazione dello stupefacente avveniva verosimilmente all’interno dello stesso stabile, dove i carabinieri hanno trovato circa altri 900 grammi di sostanza, già pronta per essere immessa nei circuiti dello spaccio sul territorio. Peraltro, sono stato trovati anche bilance ed una macchina per il sottovuoto, per la pesatura ed il confezionamento dello stupefacente.
Per di più, approfondendo ulteriormente il controllo, i militari operanti hanno constatato che tutta l’attività veniva condotta potendo contare su allacci abusivi per approvvigionarsi di luce e acqua, nelle ingenti quantità necessarie. Secondo una prima stima, ammonta a circa 150mila euro il valore dell’energia elettrica rubata per alimentare il complesso impianto elettrico abusivo per la coltivazione e la lavorazione della cannabis.
I due soggetti sorpresi all’interno della “fabbrica” sono stati arrestati dai carabinieri; la sostanza stupefacente rimossa e l’intero stabile sottoposto a sequestro.
LAMPEDUSA - La nave Libra della Marina Militare ha preso a bordo alcuni migranti a sud…
#TgFlash del 4 ottobre 🗓 EDIZIONE SERA 🕒 • Festa nazionale delle Forze Armate, ad…
RAGUSA - Il Commissariato di Polizia di Modica ha eseguito un ordine di carcerazione emesso…
PALERMO - La Dea bendata bacia la Sicilia. Nell'ultima estrazione del Superenalotto di sabato 2…
SICILIA - Per la giornata di domani, martedì 5 novembre, la Sicilia sarà interessata da…
PALERMO - Dopo trent'anni di battaglie, è arrivato il momento di abbattere l'ecomostro Zotta, situato lungo…