CATANIA – Sarà giudicato con il rito abbreviato “secco” padre Pio Guidolin, 56 anni, accusato di aver abusato sessualmente di diversi ragazzini. È stata infatti rigettata dal giudice per le indagini preliminari, Giuseppina Montuori, la richiesta del giudizio abbreviato condizionato all’audizione di un testimone avanzata dagli avvocati difensori del prelato, Alessandro Crisafulli e Simone Luciano Iofrida.
In precedenza la richiesta del pubblico ministero, Anna Tranchillo, era stata quella del giudizio immediato e così i difensori hanno optato per il rito alternativo dell’abbreviato secco.
Le indagini, svolte dai carabinieri e coordinate dal procuratore aggiunto, Marisa Scavo, hanno accertato che nella parrocchia Santa Croce del Villaggio Sant’Agata, a Catania,gli abusi sarebbero avvenuti già a partire dal 2014. Padre Guidolin, per questo, dopo un intervento dei carabinieri di Catania, è stato arrestato l’1 dicembre 2017.
Padre Pio Guidolin, sfruttando il suo ruolo carismatico e la sua funzione religiosa, avrebbe convinto alcuni giovanissimi parrocchiani, provati da vicende personali che li avevano turbati (alcuni anche minori di 14 anni), a subire abusi sessuali spacciati per atti spirituali, cospargendoli con l’olio santo (prelevato dai locali della Chiesa), coprendo i suoi gesti di una valenza spirituale e proponendoli ai minori come “atti purificatori”, in grado di lenire le loro sofferenze interiori. Uno di loro avrebbe pure tentato il suicidio.
Nelle prime fasi dell’udienza preliminare sono state ammesse le parti civili, i genitori delle vittime e i giovani, oggi maggiorenni, che erano minorenni al momento degli abusi. L’udienza preliminare proseguirà il prossimo 16 ottobre.
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