CATANIA – Arrestati due pregiudicati di Catania di 36 e 25 anni, dai carabinieri, per il reato di detenzione di sostanza stupefacenti ai fini di spaccio. L’arresto rientra nell’attività di contrasto ai fenomeni dello spaccio di sostanze stupefacenti e alla detenzione illegale di armi clandestine, perseguita su tutto il territorio della provincia etnea da parte dei carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania.
Le “precauzioni” dei due pusher
I due pusher avrebbero avviato una fiorente attività di spaccio all’interno di un monolocale nel cuore del popoloso quartiere San Cristoforo, predisposto ad hoc per tale illecita attività con una porta blindata automatizzata dall’interno e con un’ulteriore porta con una grata in acciaio, attraverso la quale avveniva la cessione della droga agli acquirenti.
Al fine di dare riscontro alla loro attività info investigativa, gli uomini della squadra Lupi, hanno svolto un servizio di osservazione, durante il quale hanno avuto modo di notare effettivamente un viavai di giovani dal monolocale monitorato. Una volta giunto il momento propizio, approfittando della distrazione dei pusher che avevano lasciato per un momento le porte aperte, i militari sono riusciti ad accedere all’appartamento, al cui interno hanno trovato i due giovani che monitoravano un monitor gigante, sul quale erano collegate numerose telecamere che riprendevano l’area intorno al fortino.
Dal sequestro all’arresto
Nonostante tali “precauzioni” degli spacciatori, i carabinieri sono riusciti ad avere accesso, hanno effettuato una perquisizione domiciliare che ha consentito di trovare, all’interno di un marsupio poggiato sul tavolo della cucina dov’erano seduti i due giovani, una pietra di cocaina del peso di 12 grammi ed un bilancino di precisione, vario materiale da confezionamento ed un “pizzino” riportante nominativi e cifre, riconducibili alla vendita di droga. Nella tasca dei pantaloni del 36enne, inoltre, i militari hanno rinvenuto la somma di denaro di 350 euro in contanti, sequestrata in quanto ritenuta provento dell’attività illecita.
La droga è stata sequestrata per le necessarie analisi di laboratorio, mentre i due pregiudicati sono stati posti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha convalidato l’arresto e disposto per entrambi la misura degli arresti domiciliari.