Troppi casi di femminicidio, promossa una campagna nel Catanese

Troppi casi di femminicidio, promossa una campagna nel Catanese

CAMPOROTONDO – La sequenza e frequenza con cui si stanno verificando i casi di femminicidio nel nostro territorio non accennano a placarsi, urgono nuove soluzioni a partire dalla fonte del problema.

Vanessa Zappalà, Chiara Ugolini, Ada Rotini, Jenny Cantarero e tutte le donne vittime di abusi e di violenze hanno in comune un amore malato dal quale non sono riuscite a proteggersi e a liberarsi.

Le istituzioni, rappresentate dai presidenti dei consigli comunali dell’hinterland riuniti questa mattina presso l’aula consiliare del comune di Camporotondo Etneo presieduto da Andrea Zappalà, continuano a raccogliere consensi e sviluppare iniziative e proposte per promuovere e incentivare una serie di azioni di contrasto alla violenza di genere e di sensibilizzazione sociale.

La campagna contro i femminicidi e la violenza di genere promossa dalla presidente del consiglio di Valverde, Anna Maravigna, porterà a un manifesto comune che verrà illustrato nel mese di marzo 2022 alla presenza del Prefetto e delle Autorità.

Dopo la tappa di Trecastagni, comune di residenza di Vanessa Zappalà, ci siamo riuniti a Camporotondo per continuare a sviluppare questo progetto ad ampio raggio d’azione“, spiega la presidente del consiglio comunale di Valverde, Anna Marivigna. “Gli interventi in programma non riguarderanno solo le vittime ma anche i loro figli e familiari in un percorso riabilitativo e di supporto psicologico. Sono segnali a cui dobbiamo dare un seguito insieme ai consiglieri comunali dei nostri rispettivi comuni, a prescindere dallo schieramento di maggioranza o di opposizione, per contrastare con forza e determinazione un orientamento purtroppo predominante nella nostra società ancora fortemente misogina e patriarcale“, aggiunge.

Le nostre iniziative stanno raccogliendo plauso e consenso anche fuori dai perimetri della città di Catania e per noi – conclude la presidente Anna Maravignaè motivo d’orgoglio perché significa che il nostro impegno inizia a segnare un percorso comune a sostegno delle vittime e contro ogni forma di violenza“.