“Quando ti vidi per terra in strada, la mia vita si fermò”: Pietro Crisafulli ricorda il figlio Mimmo a un anno dalla morte

“Quando ti vidi per terra in strada, la mia vita si fermò”: Pietro Crisafulli ricorda il figlio Mimmo a un anno dalla morte

CATANIA – È passato un anno dalla notte del terribile incidente stradale nel quale perse la vita Mimmo Crisafulli. La famiglia ha deciso di ricordarlo con una messa alle 18,30 nella parrocchia S.Maria Del Carmelo nel quartiere Barriera del Bosco di Catania, mentre alle 22,45 scenderanno in strada per deporre dei fiori nel luogo dove il loro congiunto perse la vita.

Il padre di Mimmo, Pietro Crisafulli, ha voluto dedicare una lunga lettera al figlio prematuramente scomparso, pubblicata su Facebook, che riportiamo integralmente.

Mimmo figlio mio, il primo anno senza di te. Mi ricordo che dicevi sempre di non preoccuparmi che quando sarei diventato vecchio ti saresti occupato di me, sapevo che era così e che non sarebbe mai successo niente. Poi all’improvviso quel giorno, come oggi quelle urla, la chiamata, mille battiti del cuore poi la fine. Non c’eri più. Eri andato via per sempre, per colpa di qualcuno lasciando un vuoto interminabile. Quel giorno avevi trascorso tante ore con me, ed un’ora prima mi avevi chiamato per comunicarmi che ritardavi, dovevi dormire con me, ed avevi lasciato a casa mia anche i vestiti da lavoro, ed invece quella terribile telefonata, ed il grande buio. Quando ti vidi per terra in strada, la mia vita da quel momento si è fermata.

Amore mio avevi sempre il sorriso stampato sulle labbra e quell’aria da chi non chiedeva molto alla vita ma che sapeva trasformare quel poco che aveva in felicità infinita. Ho perso molto tempo a chiedermi cosa avessi fatto di male io, cosa avessi fatto di male tu, cosa avessimo fatto di male tutti noi, e non ho mai trovato una risposta, forse perché la risposta giusta non c’è.

Non accetterò mai l’idea che tu non ci sia più, non mi arrenderò mai dinanzi a quello che è successo, e di tutto quello che stanno tentando di fare.

Ciao, figlio mio, la sera quando cerco di addormentarmi ti cerco, ma non ti trovo, mi sembra di vederti, forse mi illudo. Ho tante cose da dirti, son sicuro che molto presto verrò a raccontartele di presenza. Mi manchi tanto, tantissimo sei il mio chiodo fisso.

Lo urlerò fino al mio ultimo respiro. Giustizia per Domenico Crisafulli.
Tuo papà Pietro“.