CATANIA – C’è rabbia e polemica sull’incidente lavorativo avvenuto ad Adrano in cui ha perso la vita Antonio Rapisarda. Sul caso sono piombate le dichiarazioni dei sindacati.
Incidente sul lavoro ad Adrano, le dichiarazioni di Cgil e Fillea
Antonio Rapisarda era un operaio specializzato componente della Rsa della Fillea Cgil. “Era – affermano Vincenzo Cubito e Carmelo De Caudo, segretari di Fillea e della Cgil di Catania – un uomo generoso, un lavoratore esperto e un punto di riferimento per tutti noi. Non era solo un delegato sindacale, ma un amico, un compagno vero”.
“La sua morte ci lascia attoniti e ci spinge, ancora una volta, a ribadire con forza che non si può morire di lavoro. La Fillea e la Cgil chiedono che sia fatta piena luce sull’accaduto e che sia istituito un tavolo tecnico in prefettura da dedicare agli incidenti sul lavoro”.
I sindacati rilanciano l’urgenza di rafforzare la sicurezza nei cantieri, per fermare una strage silenziosa che continua a mietere vittime.
Codacons: “Non si può più morire di lavoro nel 2025″
A seguito del drammatico episodio, il Codacons ha annunciato di essersi costituito parte offesa nel procedimento penale avviato presso la procura della Repubblica di Catania.
L’associazione ha affidato la rappresentanza legale all’avvocato Carmelo Sardella, dirigente dell’ufficio legale regionale del Codacons, che seguirà passo dopo passo l’evoluzione delle indagini.
“Non si può più morire di lavoro nel 2025 – ha dichiarato il Codacons –. È necessario verificare il pieno rispetto delle norme previste dal Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro.”
Alla luce di quanto accaduto, il Codacons rinnova l’appello per l’attuazione di un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi di lavoro, che preveda:
- Controlli più serrati nei cantieri
- Sanzioni realmente dissuasive
- Formazione obbligatoria per tutti gli operatori
- Prevenzione mirata e continuativa
“La morte di un lavoratore- sottolineano nella nota- non è mai una semplice fatalità. È una ferita per l’intera società. Per questo siamo intervenuti in sede giudiziaria, per vigilare sull’accertamento delle responsabilità e mantenere alta l’attenzione su questa tragica vicenda”.
Il cordoglio della Fillea Cgil
“Siamo vicini ai familiari del lavoratore morto, ci uniamo alla loro rabbia e al loro dolore chiedendo verità e giustizia su quanto accaduto oggi”. Lo affermano i segretari generali di Uil e Feneal-Uil Catania, Enza Meli e Nino Potenza, insieme con Angelo Bua.
Meli, Potenza e Bua concludono ricordando come “Trascorrerà ancora una volta invano la Giornata mondiale della Sicurezza e della Salute sul lavoro, il prossimo aprile, se non cambierà radicalmente approccio innanzitutto da parte delle istituzioni politiche rispetto a una strage quotidiana che ha numeri crescenti, numeri da guerra civile”.
La nota dell’Anas
Anas esprime “profondo cordoglio ai familiari dell’operaio deceduto. Durante la fase di scarico di un fascio di acciaio, per cause e dinamiche in corso di accertamento, l’operaio ha perso la vita”.
“Anas ha avviato subito le procedure interne previste al fine di chiarire le motivazioni dell’incidente. Sono in corso da parte delle autorità competenti tutte le verifiche e gli accertamenti sull’accaduto”.