CATANIA – Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa in data 1 ottobre dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, nei confronti del pregiudicato Aurelio Giuffrida, 28 anni, ritenuto responsabile del reato di rapina aggravata e lesioni.
La misura cautelare compendia gli esiti delle indagini coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, condotte dalla Squadra Mobile – Sezione Antirapine.
Le investigazioni sono state avviate quando la vittima di una rapina si è presentata, lo scorso 3 marzo, negli uffici della Squadra Mobile per presentare una denuncia.
L’uomo ha affermato che la notte precedente alla denuncia era stato avvicinato da due uomini, uno dei quali poi identificato nel Giuffrida, nei pressi dell’ingresso di una discoteca; i due hanno invitato il denunciante a bordo della loro auto dove, dopo un po’, è stato minacciato e costretto a corrispondergli il denaro per rifornire il mezzo di carburante.
Non contenti, i due malfattori lo hanno pure costretto a effettuare un prelievo bancomat in uno sportello postale in zona San Giovanni Galermo: in quel caso, la vittima è riuscita a ingannare i due sconosciuti, facendogli credere di non avere disponibilità di denaro sul conto corrente.
Tuttavia, l’assenza di denaro sul conto corrente ha fatto adirare i due malfattori, che hanno condotto la vittima in una vicina strada isolata, dove lo hanno rapinato del denaro contante di cui era in possesso, circa 40 euro, picchiandolo selvaggiamente. Solo l’intervento di un abitante della zona ha messo in fuga i due rapinatori.
La vittima, rimasta tramortita al suolo, è stata soccorsa da un passante e trasportata in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale “Garibaldi”, dove è stata diagnosticato “trauma cranico e diverse ferite in varie parti del corpo”.
La visione dei filmati estrapolati dal sistema di videosorveglianza del distributore di carburante dove la vittima era stata costretta a rifornire l’auto, ha consentito di risalire al modello di autovettura in uso ai due rapinatori e al relativo numero di targa che ha condotto all’identità del Giuffrida, immortalato, peraltro, anche dal sistema di videosorveglianza di cui è provvisto l’ufficio postale nel quale lo sventurato era stato condotto per il prelievo bancomat.
Sono in corso indagini finalizzate all’individuazione del complice.
Immagine di repertorio