Cronaca

Rissa tra tifosi prima di una trasferta: Daspo per 24 ultras nel Catanese

CATANIA – Sono 24 gli ultras delle tifoserie dell’”Acireale” e del “Paternò Calcio” raggiunti da provvedimenti Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive), emessi dal Questore Gabriella Ioppolo su proposta della Divisione Anticrimine della Questura che ne ha curato l’istruttoria.

Con l’ausilio del personale della Questura di Catania, dei Commissariati di Acireale e Adrano (Catania) e del Comando Stazione carabinieri di Paternò (Catania), si è addivenuti all’identità degli autori delle azioni violente.

I poliziotti della DIGOS hanno individuato i responsabili del violento scontro verificatosi, lo scorso 5 dicembre 2021, all’interno delle corsie di pre-imbarco dei traghetti della società di navigazione Caronte & Tourist, nella Rada San Francesco, denunciandoli alla competente autorità giudiziaria.

I supporters di entrambe le tifoserie, in transito da Messina e diretti, rispettivamente, a Vallo della Lucania e ad Aversa per due distinti incontri di calcio, giunti in prossimità dell’imbarco, a bordo di mezzi propri, non hanno esitato ad aggredirsi gli uni con gli altri facendo uso di vari oggetti contundenti a loro disposizione, quali cinture, bottiglie, aste di bandiera e bastoni.

Solo l’intervento dei poliziotti della Questura di Messina, impegnati nei servizi di ordine pubblico appositamente predisposti per il monitoraggio del transito dei tifosi, ha permesso di riportare alla normalità la situazione ormai degenerata.

Fondamentale l’acquisizione e, successivamente, la visione e l’analisi delle immagini registrate da personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica che ha consentito di ricostruire l’intera dinamica dei fatti, accertando le relative responsabilità.

Una volta identificati, i tifosi violenti sono stati segnalati alla locale autorità giudiziaria per procedere all’avvio delle procedure per l’irrogazione dei provvedimenti Daspo.

Gli ultras non potranno più accedere ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive per un periodo compreso tra i tre e i cinque anni a seconda della gravità delle distinte condotte.

Inoltre, alcuni di loro, considerati i precedenti specifici e la spiccata pericolosità sociale, dovranno rispettare le ulteriori prescrizioni convalidate dall’autorità giudiziaria su proposta della Questura, ossia presentarsi, in occasione di tutti gli incontri di calcio disputati dalla squadra di appartenenza, agli uffici di polizia competenti per territorio.

Foto di repertorio

Redazione

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