CATANIA – Il Tribunale di Catania ha condannato un ospedale della città etnea a pagare oltre 600mila euro di risarcimento danni al marito e ai due figli di una donna morta nel 2014, a 60 anni, dopo tre mesi di agonia.
L’azienda ospedaliera è stata riconosciuta colpevole di avere causato l’infezione che ha portato al decesso della paziente.
Il procedimento è stato avviato dai familiari. Per il Tribunale, “a seguito dell’inadempimento dell’Azienda, e dei sanitari in servizio nella stessa, la paziente ha subito una gravissima infezione che la ha portata alla morte“.
Secondo la consulenza tecnica d’ufficio la morte “è da attribuire a shock settico originatosi dopo un’infezione nosocomiale durante la degenza all’ospedale“.
Per il giudice “è pienamente sostenibile l’assunto che se la signora fosse stata ricoverata e assistita in una struttura sanitaria ‘pulita’, sarebbe stata esposta solo ed esclusivamente ai rischi legati alla sua cardiopatia e all’intervento di cardiochirurgia, ma certamente non avrebbe contratto la temibilissima infezione nosocomiale che ha giocato un ruolo decisivo nella causa del decesso“.
Il giudice ha dunque condannato l’Azienda ospedaliera al pagamento di 75.050 euro ai tre familiari come risarcimento danni iure hereditas, più un risarcimento danni iure proprio in favore del marito (201.900 euro), del figlio (161.250 euro) e della figlia (168.250 euro) della paziente deceduta.
La sentenza di primo grado del Tribunale di Catania potrebbe essere oggetto di ricorso in Appello.
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