Ottava di Sant’Agata, i devoti si riconciliano con la loro Patrona. Gristina: “Chi offusca la festa chieda scusa” – FOTO

Ottava di Sant’Agata, i devoti si riconciliano con la loro Patrona. Gristina: “Chi offusca la festa chieda scusa” – FOTO

CATANIA –Cari delinquenti, siete soli e isolati e adesso fate silenzio perché dobbiamo pregare“. È trascorsa una settimana dalle parole di fuoco pronunciate da monsignor Barbaro Scionti all’indirizzo di alcuni devoti in sacco bianco che, per motivi ancora da chiarire, avevano fatto saltare la tradizionale salita di via Sangiuliano ammassandosi intorno al cordone che trainava il fercolo di Sant’Agata.

Un trambusto che ha portato, nelle ore successive, all’assegnazione della scorta al parroco della Cattedrale e al Maestro del fercolo, Claudio Consoli, e all’apertura di un’indagine per un presunto giro di scommesse clandestine sugli orari di spostamento del busto reliquiario della Patrona etnea. Le motivazioni che hanno scatenato la vergogna della mattina del 6 febbraio le stabiliranno gli accertamenti degli agenti al lavoro in questi giorni.

Frattanto, in occasione della canonica “ottava” che ha visto le reliquie agatine nuovamente esposte per il classico giro in piazza Duomo, nessuno dei fedeli presenti dentro e fuori la Cattedrale ha voluto ricordare quella vicenda che ha sporcato pesantemente l’immagine di Catania, come a volersi mettere alle spalle quanto accaduto.

Nessuno, tranne Salvatore Gristina, arcivescovo metropolita di Catania che, rivolgendosi alla platea che ha riempito ancora una volta la Cattedrale etnea, ha invitato tutti a “collaborare affinché la festa si svolga con ordine in tutte le sue modalità“. “Possiamo ringraziarci vicendevolmente tra istituzioni e devoti se le cose vanno bene“, ha sottolineato Gristina. “Non possiamo perciò accettare che l’impegno di tante persone venga offuscato da parte di pochi. Costoro se ne pentano, si scusino” ha concluso.

A contare, sotto il profilo delle celebrazioni, è stato però l’abbraccio commovente e caloroso che la città di Catania ha voluto offrire alla sua “sorella“, manifestando il proprio amore attraverso un’invocazione o una preghiera. Il busto di Sant’Agata e il prezioso scrigno sono usciti come da tradizione varcando il portone laterale che si affaccia su via Vittorio Emanuele, circumnavigando piazza Duomo “scortati” dalle tradizionali Candelore.

Il rientro dal portone principale della Basilica è stato sentito come sempre, con migliaia di devoti che non hanno smesso un istante di rivolgersi a Sant’Agata con il cuore in mano. In tantissimi, infine, hanno affollato anche l’area prospiciente al sacello, come a non volersi “staccare” dalla Santuzza.