CATANIA – In relazione all’operazione condotta ieri dalla Guardia di Finanza, denominata “Sipario”, il presidente dell’Istituto Autonomo Case Popolari, il professore Angelo Sicali, a nome del consiglio di amministrazione, precisa che “verranno intraprese tutte le azioni idonee per tutelare il buon nome dell’Ente“.
Inoltre, l’Iacp di Catania è pronto a costituirsi parte civile “in ogni eventuale procedimento giudiziario, qualora dovessero emergere responsabilità di qualsiasi genere o configurarsi ipotesi di reato a carico di ex dirigenti“.
Il blitz dei finanzieri ha condotto all’emissione di misure cautelari nei confronti di 22 persone (qui i nomi), di cui due destinatari di custodia cautelare in carcere, 5 agli arresti domiciliari, 3 sottoposti a obbligo di presentarsi alla Polizia giudiziaria e 12 con misura interdittiva del divieto di esercizio dell’attività commerciale. Sono state inoltre sequestrate 3 società (clicca qui per leggere i dettagli).
Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, corruzione, falso in atto pubblico, trasferimento fraudolento di valori, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio, corruzione elettorale, intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso.
Tra i nomi emersi in fase di accertamento anche quelli di tre agenti di polizia municipale, accusati di aver redatto false relazioni di servizio e di aver garantito l’assegnazione di alloggi popolari da parte dell’Iacp in favore di congiunti di Orazio Buda, legato al clan catanese Cappello-Carateddi.