ADRANO – Il giudice per l’udienza preliminare Giovanni Cariolo ha emanato la sentenza sul blitz Adranos, datato 30 gennaio 2018, quando gli uomini della squadra mobile di Catania e del commissariato di Adrano hanno arrestato i presunti esponenti del clan Santangelo-Taccuni, organizzazione criminale adranita collegata alla famiglia mafiosa Santapaola di Catania.
Quasi tutti gli imputati hanno scelto il rito abbreviato. In totale sono stati comminati quasi 350 anni di carcere. Tra loro c’è pure Francesco Palana (condannato a oltre sei anni), ex assistente capo del commissariato di Adrano, che si sarebbe approvvigionato di droga.
Ecco nel dettaglio i nomi e le condanne: Antonino Bulla, 20 anni di reclusione; Vincenzo Bulla, 20 anni; Nino Crimi, 20 anni; Salvatore Crimi, 20 anni; Salvatore Foti, 20 anni; Gianni Santangelo, 20 anni; Alfio Santangelo, 19 anni, 3 mesi e tre giorni di reclusione; Nicola Mancuso, 8 anni; Nicolò D’Agate, 13 anni, 6 mesi e 20 giorni; Antonino Foti, 8 anni e 36mila euro di multa; Rosario Galati Massaro, 11 anni e 4 mesi; Tindaro Giardina, 4 anni, 8 mesi e 24mila euro di multa; Antonino La Mela, 13 anni e 4 mesi; Giuseppe La Mela, 17 anni, un mese e 10 giorni di reclusione; Vincenzo Nicolosi, 10 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione; Francesco Palana, 6 anni, 4 mesi e 34mila euro di multa; Andrea Palmiotti, 10 anni, 2 mesi e 20 giorni; Salvatore Piccolo, 4 anni, 8 mesi e 24mila euro di multa; Angelo Pignataro, 8 anni; Maurizio Pignataro, 14 anni, 9 mesi e 23 giorni; Antonino Quaceci, 18 anni, 6 mesi e 6 giorni; Salvatore Quaceci, 8 anni; Nicolò Rosano, 13 anni e 4 mesi; Vincenzo Rosano, 14 anni, 9 mesi e 23 giorni; Salvatore Sangrigoli, 10 anni, 2 mesi e 20 giorni; Biagio Trovato, 8 anni; Nicolò Trovato, 13 anni; Dario Valenti, 4 anni, 8 mesi e 24mila euro di multa; Ignazio Vinciguerra, 10 anni; Antonino Carbonaro, 10 anni, 2 mesi e 20 giorni e Mariano Fichera, 11 anni e 4 mesi.
Le indagini sono durate due anni, dal 2014 al 2016 e, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire l’organigramma della cosca Santangelo-Taccuni. Nel 2015 il controllo delle attività sul territorio sarebbe passato a Gianni Santangelo e a Salvatore Crimi, i primi a beneficiare dell’accordo con i componenti del clan avversario degli Scalisi, vicino alla famiglia mafiosa dei Laudani. Il patto prevedeva che il mercato ortofrutticolo sarebbe stato gestito da entrambe le famiglie. A ciò si aggiungono anche le estorsioni alle imprese adranite, le rapine e i furti.
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