MASCALUCIA – Un 18esimo compleanno finito nel sangue. Una lite in famiglia, passata dalle parole ai fatti, in cui Vincenzo – conosciuto da tutti come Enzo – Rizzotto, 43 anni, è stato ucciso dal suocero Giovanni Nicolosi.
Il delitto avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri nel Catanese, esattamente a Mascalucia, col trascorrere delle ore vede il puzzle definirsi. La famiglia Rizzotto era riunita nella villetta in cui abitano, in via Pablo Picasso, per festeggiare il compleanno della figlia che, proprio ieri, ha compiuto la maggiore età. Tanti i presenti alla festa, con tanto di nonni – tra cui l’aggressore – e i genitori, compreso il papà Enzo, la vittima.
I due nuclei familiari convivono all’interno del medesimo stabile condominiale, in due appartamenti contermini: il suocero al piano terra e il genero al piano di sopra.
Tutto sarebbe iniziato da una discussione che il suocero avrebbe avuto con il genero (compagno della figlia). Prima in casa e poi proseguita nel cortile condominiale. Il diverbio tra i due è iniziato quando Giovanni Nicolosi ha visto litigare il genero Enzo con la figlia e la nipote nel cortile della villetta. Quanto visto avrebbe acceso una “scintilla” nella mente del suocero che, recatosi nel proprio appartamento vicino, si è armato di un coltello da sub (con una lama di 27 centimetri) che custodiva in un armadio, ed è intervenuto nella discussione. Giovanni ha così impugnato l’arma e ha accoltellato Enzo.
Un colpo fatale per Rizzotto, che dopo alcuni passi, si è accasciato a terra. Tutti i familiari che partecipavano alla festa si sono riversati nel cortile dell’abitazione per vedere cosa fosse accaduto, insieme ad altri condomini, segnalando in contemporanea i fatti al 112. Da qui l’intervento sul posto dei carabinieri della Compagnia di Gravina di Catania, unitamente al personale medico del 118. Nonostante però la corsa disperata in ospedale, Enzo Rizzotto si è spento in ambulanza non riuscendo a raggiungere il Policlinico etneo di via Santa Sofia.
Nel frattempo Giovanni Nicolosi è stato bloccato dai militari dell’Arma intervenuti – apparentemente “confuso” – all’interno del bagno. L’arma del delitto, invece, è stata recuperata nel lavabo della cucina ancora sporca di sangue, e sottoposta a sequestro per gli accertamenti di laboratorio. Quest’ultimi serviranno a comparare le tracce ematiche rinvenute sulla lama con il sangue della vittima.
Il 60enne è stato successivamente condotto nel carcere Piazza Lanza di Catania.
La vittima era figlio dell’ex Comandante dei Vigili Urbani di Mascalucia, Paolo Rizzotto, molto noto nella comunità locale. Anche il sindaco Vincenzo Magra, in queste ore, si è detto sconvolto per quanto accaduto. Queste le sue parole: “Scosso per il fatto di sangue verificatosi nella nostra comunità. Una catastrofe immane consumatasi in un contesto familiare, che deve far riflettere sulla necessità di promuovere senza se e senza ma una pacifica risoluzione dei conflitti. La vita è il bene più prezioso che possediamo e non possiamo privarcene né esserne privati in nome della violenza. Siamo vicini alle famiglie straziate da questa tragedia“.
In foto a sinistra Giovanni Nicolosi (aggressore/suocero) e a destra Vincenzo “Enzo” Rizzotto (vittima/genero)
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