Omicidi: Catania la meno delittuosa, Palermo al terzo posto

PALERMO – Omicidi, tentati omicidi, gialli da risolvere e delitti di vario genere: anche su questi aspetti è il momento di fare i bilanci. Finito il 2017, infatti, i numeri possono dare un’idea di un aspetto della criminalità in Sicilia.

Limitando l’analisi ai delitti che determinano maggiore allarme sociale, in Italia, nel 2016 si è registrata una drastica diminuzione degli omicidi volontari, passati da 7 a 4 (-42,9%). Nell’arco temporale considerato (2011-2016), il numero di omicidi volontari è andato da un minimo di 4, registrato nel 2012 e nel 2016, ad un massimo di 10, registrato nel 2013. Rispetto al 2011, si è registrato un dimezzamento degli omicidi volontari.

Sono invece aumentati i tentati omicidi, passati da 15 a 22 (+46,7%). Negli ultimi cinque anni il numero più basso si è registrato nel 2012 e nel 2014 (13 tentati omicidi), mentre il numero più elevato è proprio quello registrato nel 2016 (22 tentati omicidi).

Con riferimento agli omicidi volontari consumati, il tasso di delittuosità di Palermo è pari a 0,6 delitti ogni 100 mila abitanti. Nel confronto con i grandi Comuni italiani, Palermo si colloca al terzo posto, dietro a Venezia (0,4) e a Catania, che con 0,3 omicidi volontari ogni 100 mila abitanti è la città con il tasso più basso. Le città con il tasso più elevato sono Napoli (3,7 omicidi volontari ogni 100 mila abitanti) e Bari (1,8).

Con riferimento ai tentati omicidi, i tassi più elevati si registrano ancora a Napoli (5,8 tentati omicidi ogni 100 mila abitanti), seguita da Catania (5,1) e Bari (4,0). Palermo, con 3,3 tentati omicidi ogni 100 mila abitanti, è nella parte centrale della graduatoria. Le città con il tasso più basso sono Genova (1,5) e Verona (1,6) (cfr. graf. 9.1).

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