CATANIA – Un altro concerto è stato vietato a Vincenzo Pandetta, in arte Niko. Il provvedimento è stato preso dal Questore di Rieti, Mauro Fabozzi, che ha vietato per motivi di ordine e sicurezza pubblica, il concerto in programma il 10 settembre a Poggio Mirteto nell’ambito di un evento musicale con alcuni Dj e mille spettatori previsti.
L’artista non potrà esibirsi neanche domani al Moo-Kuna Festival di Cipressa ad Imperia. A puntare il dito contro Niko è stata l’Associazione Libera, che lo ha accusato di aver dedicato allo zio, il boss catanese Salvatore Cappello, una canzone dal titolo “Dedicata a te“.
Sul suo profilo Instagram Pandetta dichiara: “Io non sono a favore della mafia e non sono contro lo Stato e la legalità. Nei testi racconto il mio disagio personale e la mia storia che non ho mai nascosto dietro veli di ipocrisia. Io ero un criminale, non un mafioso. Ora sono un cantante, non un mafioso“.
“Mentre discutete di quanto io sia mafioso e cercate di impedirmi di lavorare, io faccio parlare i miei sacrifici: Pistole nella Fendi è disco d’oro. Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato al progetto e tutti i fan che mi sostengono sempre e comunque. Quando smetterete di combattere una guerra che non esiste e aprirete gli occhi chiamatemi“, conclude.
Il Questore di Rieti ha deciso di vietare lo show a Poggio Mirteto dopo le criticità emerse dalla riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto. I testi delle sue canzoni, sottolinea il Questore: “Fanno esplicito riferimento, esaltandole, ad azioni criminose e contesti delinquenziali, tipici di organizzazioni criminali di stampo mafioso e che lo hanno anche reso destinatario del cosiddetto Daspo Willy, per la durata di un anno, a causa di un episodio avvenuto a Catania lo scorso mese di aprile“.
Foto di repertorio