Nicole e Daniel: casi di malapolitica o malasanità?

CATANIA – Nicole oggi avrebbe avuto 3 giorni e invece il suo corpicino giace lontano dal caloroso abbraccio dei suoi genitori che non si rassegnano alla tragedia che li ha colpiti distruggendo la loro incommensurabile felicità.

Nel segreto delle loro stanze Tania Laura Egitto e Andrea Di Pietro piangono una morte fin troppo ingiusta e a cui sembra davvero impossibile rassegnarsi. Tra profonde lacrime di dolore la coppia si stringe nella prima e infernale notte senza riposo trascorsa a casa ed è ancora sulla sua pagina Facebook che stamattina Tania Laura si rivolge al suo angelo perduto.

Siamo a casa, ed io e il tuo papà stanotte non avremmo dovuto dormire per cullare te, darti da mangiare, cambiarti il pannolino… invece abbiamo pianto quasi tutta la notte per poi addormentarci un po’ con la tua camicetta in mezzo a noi, forse sei stata tu amore di mamma a cullarci per farci dormire… Amore mio piccola… mi dicono che adesso sei un angioletto e che il Signore aveva bisogno di te… in realtà amore mio io e il tuo papà avevamo bisogno di te più di chiunque altro… e adesso non riusciamo a consolarci… è troppo difficile, è un vuoto troppo grande… Ti amiamo… ti amiamo tanto”.

Ma fuori delle mura di casa Di Pietro fatta di sommessi singulti e parole di disperazione, di silenzio e amarezza impera la tempesta.

Chiamatela col suo nome, malapolitica, perché questo non è un caso di malasanita‘”. È perentorio Vincenzo Di Benedetto, il primario dell’Utin del policlinico Universitario di Catania, una delle unità intensive in cui non c’era posto per Nicole “I medici – aggiunge Di Benedetto – sono costernati per quello che è accaduto a Nicole e mi sento di parlare a nome di tutta la categoria, sia la classe medica che amministrativa, ma il problema qui non è medico, ma è politico. È la nostra burocrazia che non va“.

E aggiunge: “Giornalmente dobbiamo rifiutare ricoveri in questa unità di terapia complessa, così come altre unità catanesi di chirurgia pedriatica Utitn in cui non c’erano posti. Questo è soltanto un boomerang dei tagli sconsiderati alla sanità regionale. Non si può pensare che a Catania nascono 12mila bambini l’anno e abbiamo, fra tutti gli ospedali, soltanto 38 posti di terapia intensiva”.

A sostenere la stessa tesi sono anche i senatori M5S sul blog di Grillo:Sarà la magistratura a indagare sui responsabili ma non ci sono dubbi sul fatto che questo possa considerarsi un caso concreto degli scellerati tagli del governo sulla Sanità, tagli alle Regioni di circa 4 mld effettuati con la Legge di Stabilità“.

Intanto la polizia di stato di Ragusa, in stretto raccordo con la Procura di Catania, sta lavorando per individuare tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella vicenda.

Il procuratore di Catania  Giovanni Salvi afferma:  “le indagini sono divise in due ambiti: da un lato l’individuazione delle dirette responsabilità nella morte della piccola Nicole e, tra queste, anche le ipotesi omissive relative a comportamenti che possano aver contribuito all’evento per l’individuazione dell’unità di rianimazione, in relazione alle informazioni ricevute circa le condizioni critiche in cui versava la bambina. Dall’altro lato, invece, si procede separatamente alla valutazione di responsabilità per omissione con riferimento alla messa a disposizione delle unità di rianimazione neonatale, alle segnalazioni di insufficienza di quelle funzionanti, alla previsione di meccanismi atti a far fronte a emergenze nella situazione data”. Infine aggiunge: “le caratteristiche dell’ambulanza sono risultate idonee al trasporto in rianimazione neonatale ed il mezzo è stato presidiato da medici rianimatori“.

L’autopsia sul corpo della piccola sarà probabilmente eseguita tra domani e martedì.

Intanto al terribile caso di Nicole si aggiunge quello del bambino di 23 mesi morto in provincia di Trapani.

L’allarme  era scattato nella mattinata di venerdì per un malore accusato dal bambino mentre si trovava all’asilo nido di Pietretagliate. Nell’immediato vi è stato il trasferimento al pronto soccorso del Sant’Antonio Abate, nel quale è stato diagnosticato uno stato influenzale e quindi somministrata una tachipirina. I medici in totale tranquillità hanno pertanto disposto le dimissioni. Soltanto il pediatra di famiglia ha riscontrato delle macchie rosse sul petto ma sono state riconosciute come una semplice forma di rosolia.

Ulteriori sintomi di malessere hanno però portato ad un nuovo trasferimento del bambino al Sant’Antonio Abate di Trapani, ma poche ore dopo nel pomeriggio di venerdì il piccolo Daniel è deceduto. I genitori non hanno presentato alcuna denuncia, né sarebbero intenzionati a farlo.

Dall’Asp intanto fanno sapere che potrebbe essersi trattato di un caso di meningite non riconosciuto.

Insomma la sanità siciliana prende acqua da tutte le parti e solo le indagini potranno chiarire quanto accaduto alla piccola Nicole e al piccolo Daniel nella speranza di trovare i veri responsabili di tragedie a cui non vorremmo mai più assistere.