CATANIA – A distanza di solo poche settimane dal 25 novembre, Giornata contro la violenza sulle donne, si registrano già nuovi casi di maltrattamenti nella provincia etnea.
Ne è un drammatico esempio l’episodio avvenuto oggi a Catania dove i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato un 28enne cittadino di origini domenicane perché gravemente indiziato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
Intorno alle 3 del mattino, alcuni residenti di via Macrì hanno chiamato il 112 perché preoccupati per la sorte di una 32enne, anche lei dominicana, a seguito delle grida che si levavano da quell’appartamento.
I militari hanno quindi fatto ingresso nello stabile trovando l’uomo nell’androne, il quale ha loro riferito che la moglie era andata in escandescenza a causa degli effetti dell’alcol di cui aveva fatto abuso.
Ben presto, però, i militari hanno constatato tutt’altra verità perché entrati nell’abitazione hanno verificato la presenza di macchie di sangue sul pavimento, indumenti ed oggetti disseminati in terra, trovando anche la porta della stanza da letto chiusa con all’interno la donna che, nonostante le loro rassicurazioni, proprio non voleva saperne di aprirla perché timorosa dell’eventuale presenza del marito.
In effetti, dopo una difficile opera di convincimento, i carabinieri sono riusciti a far uscire la donna che aveva addosso i segni evidenti di una colluttazione, con lividi sul collo, sul viso, al braccio sinistro ed alcune unghie rotte e sanguinanti.
La donna, finalmente rassicuratasi, ha raccontato che la sera precedente il marito l’aveva aggredita a tavola mentre consumavano la cena con amici, in quel frangente intervenuti proprio per fermare fisicamente l’uomo che poi però, dopo averli allontanati da casa, ha finito la sua opera con la moglie picchiandola ed addirittura tentando di strangolarla.
La poveretta, nonostante i soccorsi a lei prestati dal personale del 118 chiamato dai carabinieri, non ha voluto essere trasportata in ospedale mentre il marito, come disposto dal magistrato, è stato posto agli arresti domiciliari in casa della madre.
Non finiscono qui però i casi di maltrattamenti sulle donne, infatti un’altra vicenda che testimonia la gravità della situazione è avvenuta a Paternò dove i carabinieri hanno arrestato, in flagranza di reato, un 65enne di Paternò anch’egli ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
Nel pomeriggio, in contrada Mendolito, l’intervento dei militari attivati dalla telefonata al 112 di una donna che spaventatissima ha segnalato l’aggressione fisica della madre, ancora in corso, da parte del padre che era andato in escandescenze.
I militari intervenuti hanno trovato l’uomo in evidente stato di agitazione mentre ancora inveiva nei confronti della moglie 65enne stringendole le braccia ed intimandole di rientrare nella loro abitazione, anche minacciandola: “Tu devi venire con me a casa nostra o ti rumpu tutta…mi devi dare altri soldi 350 euro della mia carta!“.
A seguito dei preliminari accertamenti i militari hanno appreso che, poco prima del loro arrivo, l’uomo le avrebbe anche lanciato contro vasi e mattonelle accantonate nel cortile dell’abitazione.In effetti avrebbe sottoposto la moglie a continue aggressioni fisiche e minacce per le quali, nel 2018, era stato già arrestato a seguito di denuncia sporta dalla malcapitata.
All’arrivo dei militari la donna presentava diversi lividi sulle braccia ed è stata accompagnata in ambulanza al pronto soccorso dove le riscontravano “trauma contusivo degli arti superiori”, con relativa prognosi di 10 giorni.
Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato posto ai domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.