CATANIA – È di 5 persone ferite il bilancio del violento incendio che ieri pomeriggio ha scatenato l’inferno in viale Kennedy, lungo il litorale etneo.
Quattro di loro sarebbero rimasti intossicati dal fumo, compreso un vigile del fuoco che si trovava sul posto per prestare soccorso e spegnere le fiamme. Un bagnante, invece, avrebbe riportato delle fratture tuffandosi in acqua.
Il risveglio della città di Catania questa mattina è surreale. Alla Playa è iniziata la conta dei danni, ingenti, causati dai roghi che ieri sono divampati nella zona, mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini e danneggiando il Lido Europa (andato distrutto) e il Maeva Beach. Salvo, invece, il Lido Le Palme, che è stato solo lambito dall’incendio.
A complicare nella giornata di ieri le operazioni di spegnimento il gran caldo (le temperature, infatti, si sono aggirate intorno ai 41 gradi) e il forte vento di scirocco che ha soffiato sul capoluogo etneo.
Le persone presenti sono state invitate dalle forze dell’ordine e dai pompieri del comando provinciale a non abbandonare la spiaggia per nessun motivo, in modo tale da consentire ai soccorritori di poter agire nel più breve tempo possibile. Motivo per il quale viale Kennedy per lunghe ore è stato chiuso alla circolazione veicolare.
I bagnanti sono così stati soccorsi in mare grazie all’intervento di motovedette e gommoni di Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, vigili del fuoco, polizia e carabinieri. Tra loro anche una sessantina di bambini, compresi 15 ragazzini della colonia estiva Don Bosco.
Il rogo ha danneggiato anche decine di auto che si trovavano parcheggiate nei pressi dei luoghi di balneazione.
Per permettere l’intervento dei canadair, l’aeroporto di Catania ha sospeso le operazioni di volo (con conseguenti ritardi per partenze e arrivi).
Nello Musumeci, attraverso la sua pagina Facebook, ha così commentato l’accaduto: “Siamo da alcune ore in Sicilia in una condizione di emergenza incendi. A determinarla non è solo l’eccezionale ondata di caldo ma, con molta probabilità, anche una criminale attività dolosa che stavolta nulla avrebbe a che vedere con la nota logica dei pascoli. Almeno questo ci riferiscono i nostri operatori mobilitati sul fronte del fuoco. In atto sono ben ventidue gli incendi attivi sull’Isola, di cui due gravissimi, che impegnano tutti i mezzi regionali della Regione Siciliana – Dipartimento Regionale della Protezione Civile e del Corpo Forestale della Regione quelli messi a disposizione dai vigili del fuoco e la metà dei canadair in dotazione allo Stato. A tutti va il mio plauso per lo spirito di dedizione che stanno dimostrando. Sono in contatto con il ministero dell’Interno e col sottosegretario Stefano Candiani – Lega per ogni necessaria intesa sul da farsi. Sullo sfondo di questa grave emergenza si evidenzia – lasciatemelo dire – la disarmante, carente attività preventiva di molti Comuni e dei privati nel predisporre anzitempo, come la legge impone, i viali tagliafuoco nelle aree agricole o in quelle incolte. La amara verità è che serve in Sicilia una nuova coscienza civica capace di coinvolgere tutti e far sentire ognuno responsabile nella prevenzione del rischio, per una concreta cultura dell’ambiente“.