CATANIA – “Questo Natale non sarà un momento di festa per le nostre famiglie”. Cosi ha esordito Giovanni, uno dei 69 ricercatori del laboratorio di tossicologia Myrmex dopo aver appreso ieri la notizia, dai rappresentanti sindacali, che nei prossimi giorni verranno inviate le lettere di licenziamento.
Un colpo duro, l’ennesimo, per i lavoratori del centro di ricerca in cassa integrazione a zero ore dallo scorso febbraio. Intanto per domani, Filctem Cgil, Uilctem Uil e Cisal di Catania annunciano un incontro con sit–in all’Ufficio provinciale del lavoro con l’obiettivo di tentare un ultimo confronto con la proprietà.
“Non ci resta che prendere atto del fallimento di tutte le istituzioni che in questi anni sono state coinvolte in una vertenza che non rappresenta solo la chiusura di un laboratorio e il conseguente licenziamento di 69 dipendenti specializzati – dichiarano i segretari delle sigle di categoria, D’Aquila, Avellino e La Mendola, e Patti, segretario confederale Cgil – ma una sconfitta del territorio, di una concezione dello sviluppo possibile legata all’eccellenza”.
E ancora:“Puntiamo il dito prima di tutto contro la Regione Sicilia, responsabile di aver fatto un clamoroso passo indietro che ha segnato l’inizio della fine di quest’esperienza storica. Già quest’estate avevamo lanciato l’allarme, molto prima del superamento del 17 settembre scorso, giorno di scadenza della salvaguardia occupazionale sancita dalla delibera della Regione Sicilia, in seguito all’ inadempienza dell’azienda e di un Piano industriale mai rispettato. Poi la Regione dichiarò per bocca dell’assessore Vancheri che la delibera regionale risalente a tre anni fa sotto il governo Lombardo avrebbe potuto essere non legittima. Il condizionale è d’obbligo visto che al dubbio, almeno per adesso, non è seguita alcuna segnalazione ufficiale alle sedi di giustizia. Il resto è storia: tra un incontro negato e un concesso, siamo arrivati al licenziamento”.
“Sono solo due le possibili vie d’uscita che indichiamo da mesi – concludono i segretari- e cioè creare le condizioni affinché il laboratorio venga comprato e rilanciato e rimettere il destino dei lavoratori nelle mani della Pfizer. Chiediamo che l’azienda assuma nuovamente i suoi ex dipendenti, fuoriusciti a seguito di una cessione di un ramo aziendale che non ha portato affatto il rilancio promesso negli anni scorsi”.
Buone notizie invece per i 28 lavoratori precari del Teatro Massimo Bellini. Dopo tanti mesi di proteste e promesse disattese, sembra cambiare la musica per le maestranze dell’Ente catanese. È stato approvato un emendamento regionale per la deroga al blocco delle assunzioni e almeno per il 2015 non ci dovrebbero essere problemi. A comunicare la notizia Antonio Santonocito, segretario regionale Snalv Confsal.
“Siamo soddisfatti – ha dichiarato Santonocito – ringraziamo il sindaco Bianco e l’assessore regionale al lavoro Caruso con il quale abbiamo avuto un incontro scorsa settimana. La quinta commissione regionale ha approvato un emendamento per la deroga al divieto di assunzioni per l’anno 2015 soltanto per il Bellini. Si dovrà attendere ancora il voto in aula ma abbiamo fiducia in quanti ci stanno aiutando in questa lunga battaglia”.
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