L’Etna sarebbe pronta ad un’importante eruzione: esperti e soccorritori tra paure e prevenzione

CATANIA – Non è da escludere che lo sciame sismico che oggi ha colpito i paesi etnei di Biancavilla e Adrano, in provincia di Catania, possa essere un primo “avvertimento” del vulcano di una prossima eruzione.

Lo ha rivelato a Meteoweb Salvatore Giammarco, esperto dell’Ingv di Catania. Questi avrebbe spiegato che in futuro, non necessariamente presto, potrebbe verificarsi un’importante eruzione vulcanica, un fenomeno legato alla normale vita del vulcano.

L’addetto dell’Ingv avrebbe confermato anche che esistono segnali importanti che preannunciano un’eruzione imminente e che, qualora il capoluogo etneo si trovasse in procinto di vivere un episodio di questo tipo, la Protezione Civile dovrebbe avere il tempo necessario a diramare un’allerta prima che avvenga.

Quando questa mattina al Centro Nazionale Terremoti i sismologi hanno notato la lunga serie di scosse che ha colpito nella notte e nelle prime ore di oggi i due paesini etnei, alcune delle quali superiori a 3.0 di magnitudo, hanno immediatamente affermato che potrebbe essersi trattato di un fenomeno di origine vulcanica e che non ha avuto sorgente tettonica, come nel caso del terremoto dello scorso 6 ottobre nella stessa area.

Ai microfoni di Newsicilia, infatti, il responsabile dell’Unità Funzionale Sismologia dell’Ingv di Catania, il dottor Salvatore Alparone, ha dichiarato: “Il terremoto di questa mattina è di origine vulcanica e la profondità è maggiore rispetto a quella registrata nei primi di ottobre, che, invece, aveva una sorgente tettonica. (…) Oggi si è trattato di uno sciame causato da fratture crostali profonde che si attivano spesso sull’Etna, anche nel periodo estivo, e che noi spesso abbiamo associato a fenomeni di risalita profonda di magma”.

Tra paure, stupore e curiosità, una cosa rimane certa: le calamità naturali degli ultimi mesi, dalle eccezionali ondate di maltempo ai violenti terremoti di inizio ottobre, hanno intimorito la popolazione del capoluogo etneo e provocato la reazione di autorità locali e soccorritori, stanchi di vedere la propria terra crollare a ogni nuovo evento catastrofico: “Continuano le scosse di terremoto. A quanto pare, è prevista un’eruzione vulcanica e il tutto potrebbe essere correlato a questo. Intanto, in Sicilia le istituzioni continuano la loro passerella, promettendo interventi seri nelle infrastrutture, nelle scuole e viadotti e ricordando che, nei mesi scorsi, era stata istituita l’unita di crisi scaturita dal crollo del viadotto Morandi, ha dichiarato il vigile del fuoco Carmelo Barbagallo.

“Nel susseguirsi degli accadimenti avvenuti in questi mesi possiamo parlare di veri e propri disastri ambientali. Lo scenario e lo stato dell’arte è totalmente cambiato, si è evidenziata una forte necessità di interventi di prevenzione, previsione e salvaguardia del territorio. I propositi ci sono, ma i fatti? Diamo ancora del tempo, ne hanno bisogno. Ma ricordiamo che ogni istante perso vale la tutela di vite umane! E sul soccorso tecnico urgente, di interventi ne sono stati fatti?”, continua Barbagallo.

“Sinceramente siamo stanchi di sentire ‘faremo’, ‘vedremo’ e ‘non sapevo’. Per quanto riguarda le pacche sulle spalle, idem! Visto il cambiamento climatico, oltre le visite istituzionali, ci vorrebbero mezzi e attrezzature adeguati ai tempi. Le caserme decretate e quasi pronte, lasciate all’abbandono, come quelle di Palagonia e Roccalumera, vanno completate e consegnate alla popolazione. Quelle esistenti hanno bisogno di seri interventi di messa in sicurezza. Pertanto ci chiediamo: quanto valgono la vita della popolazione e dei vigili del fuoco? Ormai la nostra Repubblica è fondata proprio sui vigili del fuoco. Siamo indispensabili e, attraverso la stabilizzazione degli idonei ai concorsi, si darebbe un immediato potenziamento al corpo. I mezzi adeguati con le attrezzature, visti i continui accadimenti, sono sacrosanti!”, con questo messaggio-richiesta, il rappresentante dei vigili del fuoco dà voce alle necessità dei soccorritori e dei siciliani stessi, che in questo momento si trovano a vivere un disagio dopo l’altro.

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