CATANIA – Non c’è tregua in merito al lavoro in nero in Sicilia: nello specifico, è finito nei guai il titolare di un autolavaggio di Librino responsabile di aver assunto 7 cittadini stranieri intenti a lavorare senza contratto e privi della documentazione necessaria per svolgere regolarmente l’attività lavorativa in Italia.
Il malvivente – un 25enne – non l’ha fatta franca, dal momento che, oltre a una denuncia, si è beccato sanzioni per un totale di 36mila euro.
Lavoro in nero in un autolavaggio di Librino
Sul caso sono intervenuti i carabinieri della stazione di Librino, in collaborazione con i militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro. Questi hanno accertato l’impiego illecito di manodopera straniera non regolarizzata e avviato e le relative procedure amministrative e sanzionatorie.
Secondo quanto emerso, il datore di lavoro – oltre a non aver verificato la regolarità dei permessi di soggiorno dei lavoratori – non ha formalizzato alcun contratto di assunzione e non ha effettuato le comunicazioni obbligatorie agli enti preposti prima dell’inizio dell’attività lavorative.
Attività lavorativa sospesa
Date le irregolarità riscontrate, si è provveduto alla sospensione immediata dell’attività imprenditoriale, come previsto dalla normativa art.22 comma 2 del Decreto Legislativo 286/1998. Nel caso specifico dell’autolavaggio, su 8 lavoratori 7 sono risultati irregolari.
L’operazione ha anche consentito il recupero di contributi previdenziali e assistenziali per un importo pari a 7mila euro, precedentemente omessi a danno degli enti di competenza.