“Lavoravo per 1,66 euro l’ora”, lo sfruttamento di un panificio di via della Concordia

“Lavoravo per 1,66 euro l’ora”, lo sfruttamento di un panificio di via della Concordia

CATANIA – Ieri il personale dei commissariati Borgo-Ognina e San Cristoforo, del reparto prevenzione crimine e della polizia locale reparto Annona, ha effettuato dei controlli straordinari nel quartiere di San Cristoforo volti alla tutela dell’ambiente, della salute pubblica e della tutela dei lavoratori.

Particolare rilievo assume il controllo effettuato in un panificio/pizzeria in via della Concordia dove sono stati trovati lavoratori in nero e tra questi, una in particolare lavora da trenta giorni, senza un regolare contratto di lavoro. La dipendente, ha riferito di lavorare e accettare una somma di 1,66 euro l’ora in quanto separata e con 2 figlie.

È stata anche accertata l’invasione del marciapiede in modo da non consentirne l’accesso ai pedoni, in totale un’occupazione del suolo pubblico pari a 24,50 metri quadri; occupazione effettuata con pedane in legno contenenti migliaia di bottiglie di birra e di acqua, oltre a una tettoia movibile.

Per tale motivo, il titolare del panificio è stato indagato in stato di libertà, perché responsabile di sfruttamento del lavoratore approfittando dello stato di bisogno dello stesso. Inoltre, è stato indagato per invasione di terreni. La merce trovata è stata sequestrata.

Infine, l’Asp Igiene-Pubblica intervenuta ha contestato molteplici violazioni tra cui la presenza di alimenti (mozzarelle) con data di scadenza già superata e la presenza di contenitori non idonei alla conservazione degli alimenti.

È stata controllata una carrozzeria insistente in un capannone di circa 200 metri quadri in funzione e da cui uscivano fumi da verniciatura molto pesanti e nauseabondi. Così è stata controllata ed è risultata priva di qualsiasi autorizzazione per l’immissione di fumi nell’atmosfera e con all’interno presenza di rifiuti speciali pericolosi.

Per tale motivo, il titolare è stato indagato per immissione dei fumi nocivi nell’atmosfera e illegale raccolta e gestione di rifiuti speciali; inoltre, l’attività è stata sequestrata.