CATANIA – Il 173° anniversario della fondazione della Polizia di Stato è stato festeggiato a Catania, nel quartiere di San Cristoforo, considerato “a rischio”, una periferia centrale che il Comune ha scelto di includere nel Piano Caivano. Dal Teatro Massimo, sede dei festeggiamenti del 172° anniversario, a Piazza Palestro: la scelta non è stata casuale. “Da qui parte un progetto di risanamento della città – ha spiegato il questore Giuseppe Bellassai, riferendosi ai progetti che verranno realizzati grazie all’intervento governativo – che è soltanto l’inizio di un processo”.
Polizia di Stato di Catania in festa: il messaggio del presidente Mattarella e del ministro Piantedosi letti in Piazza Palestro
Con l’ingresso del picchetto d’onore e l’omaggio al questore Giuseppe Bellassai e alla prefetta di Catania Maria Carmela Librizzi, è iniziata la parte istituzionale dei festeggiamenti per la fondazione della Polizia di Stato. Al Fortino sono stati letti i messaggi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
“Le celebrazioni del 173° anniversario della fondazione della Polizia di Stato costituiscono occasione per rinnovare la gratitudine della Repubblica agli appartenenti al Corpo – ha scritto il Presidente della Repubblica –. Con professionalità ed equilibrio, umanità e competenza, le donne e gli uomini della Polizia vegliano sulla sicurezza della comunità nazionale, con generoso servizio ai cittadini, a presidio dei valori costituzionali, con sollecita azione per la coesione sociale. Un impegno per libertà e democrazia che affonda le sue radici nel coraggio di quanti, anche a costo della vita, seppero scegliere la causa del rispetto della persona umana e della libertà nella lotta di Liberazione dal nazifascismo”.
“Nel corpo ‘civile’ della Polizia di Stato si riassume il patto della nostra convivenza – ha dichiarato il ministro Matteo Piantedosi –: quel delicato equilibrio tra autorità e libertà su cui si regge la coesione sociale, nella certezza che non ci può essere l’una senza l’altra. È nella vostra altissima missione che si realizza il sentimento di fedeltà alla Repubblica, perché ogni giorno il vostro lavoro testimonia l’affezione alle persone, che della Repubblica sono la materia viva e la ragion d’essere”.
Il discorso del questore Bellassai: “Catania deve crederci”
“Sono un uomo che sente ancora con emozione momenti come questo”. Con queste parole ha esordito il questore di Catania nel suo intervento per il 173° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Presentando due aneddoti che hanno fatto da termometro alla realtà su cui opera la Polizia a Catania, Bellassai ha anche osservato: “Non credo che il problema sia solo Catania, ma una situazione generale in cui siamo finiti a dover stare attenti a cosa diciamo e a come lo diciamo”.
Bellassai ha parlato di “mondo aggressivo, difficile, sfrontato, poco incline al rispetto degli altri, anche quando si tratta di un rappresentante dello Stato in divisa”. Poi il plauso ai “ragazzi delle volanti”, “agli amici del reparto mobile”, e un riferimento alle “critiche che sembrano essersi trasformate in abitudine verso chi ha solo il compito di garantire ordine e sicurezza”.
Il messaggio del questore Bellassai non ha escluso il riconoscimento di possibili errori del corpo di Polizia: “Sbagliamo – ha ammesso – come chiunque abbia il difficile compito di prendere decisioni in tempo reale, ed è giusto che, quando accade, ci siano conseguenze adeguate. Perché la credibilità di un’istituzione passa dalla capacità di capire e correggere i propri sbagli. Proprio noi non vogliamo sottrarci alla legge”.
La cerimonia, sobria ma carica di significato, ha provato segnare un nuovo punto di ripartenza: portare lo Stato nei luoghi in cui la sua presenza è più che altrove necessaria. “Ma Catania deve crederci e può farcela” ha detto il Questore. A San Cristoforo, tra la gente, la Polizia di Stato ha ribadito il proprio impegno quotidiano per la legalità e una socialità legale, provando a rinnovare il patto di fiducia con i cittadini. Lo ha fatto consegnando encomi agli agenti che si sono distinti per la loro condotta, premiando la signora Emanuela Manzella che ha fatto arrestatre tre truffatori grazie alle informazioni ricevute dalla Polizia di Stato, e le scuole del territorio “Musco” e “Atria” per l’attività operata ogni giorno a San Cristoforo.
Ad assistere alla cerimonia un parterre di autorità civili, religiose e privati che hanno mostrato con la propria attività vicinanza alla Polizia di Stato di Catania.