CATANIA – Si sono aperte le porte del carcere per cinque soggetti – vicini al Clan Santapaola – ritenuti colpevoli dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacenti continuata e in corso.
Il loro coinvolgimento nell’inchiesta Euroracket
I malviventi sono finiti in carcere per i fatti commessi ad Acireale da gennaio 2003 a maggio 2004 e dovranno scontare pene definitive che vanno da 7 anni e 2 mesi fino a 14 anni di reclusione.
Le indagini fanno riferimento a due diversi filoni, confluiti poi in un unico procedimento, eseguite dalla Squadra Mobile di Catania e dal Commissariato di Acireale. Si tratta delle prosecuzione della cosiddetta inchiesta “Euroracket“, svolta nel 2000.
La droga come “motore dell’economia” dei Santapaola
Le indagini preliminari si chiusero con l’avviso di conclusione indagini ex art. 415 bis cpp, motivo per cui non erano finiti in gattabuia. Dalle intercettazioni ambientali è emerso come l’illecita attività riguardante le sostanze stupefacenti fosse una delle principali fonti del clan per autofinanziarsi.
Episodio nodale di quell’indagine fu l’arresto di due di loro la sera del primo marzo 2004, quando – fermati agli imbarchi di Messina – vennero beccati con quasi 200 grammi di cocaina.
Si aprono le porte del carcere per i cinque malviventi
Il quadro probatorio raccolto durante le indagini ha portato alle condanne definitive e all’ingresso in carcere dei cinque delinquenti. Quattro di loro, residenti nel territorio di competenza del Commissariato di P.S. di Acireale, consapevoli delle imminenti condanne, si sono allontanati dai luoghi di abitazione scegliendo di costituirsi negli istituti di restrizione da loro prescelti.
Il personale del Commissariato, in collaborazione con la Polizia di Frontiera di Catania, ha verificato che due dei condannati – padre e figlio – e un terzo soggetto – un parente – si erano allontanati un paio di giorni prima dell’emissione del provvedimento esecutivo per costituirsi in un carcere in Toscana. Il quarto, dopo essersi sottratto alla cattura in un primo momento, si è costituito in un carcere calabrese.
Infine il quinto soggetto ha ricevuto la notifica dell’ordine restrittivo nel carcere dove si trova ristretto per un’altra causa.



