Il cellulare rubato alla compagna di classe, la “bravata” di una 16enne di Belpasso

Il cellulare rubato alla compagna di classe, la “bravata” di una 16enne di Belpasso

BELPASSO – Una “bravata giovanile” è costata cara ad una 16enne di Belpasso, che è stata denunciata per “furto” dai carabinieri del locale Comando Stazione alla Procura della Repubblica del Tribunale dei Minorenni di Catania.

Il cellulare rubato alla compagna di classe

Teatro dei fatti, un centro di formazione professionale del comprensorio paternese, dove la ragazzina ha rubato un costoso telefonino ad una compagna di classe, che non trovando più il suo cellulare, ha subito allertato i genitori, cosicché il padre si è rivolto ai carabinieri di Belpasso, ai quali ha raccontato dell’accaduto.

La figlia quel giorno, ubbidendo alle disposizioni dell’istituto scolastico in materia di custodia dei telefonini per gli alunni durante le ore di lezione, aveva come tutti riposto il proprio smartphone all’interno di un cassetto della cattedra dell’insegnante, per poi riprenderlo al termine delle lezioni prima di andare a casa.

Sulla strada del ritorno, però, la ragazza ha avuto un’amara sorpresa, constatando che del suo telefonino, all’interno dello zaino, era rimasta soltanto la cover. Pertanto, su consiglio dei carabinieri, i genitori della ragazza hanno attivato il sistema di localizzazione del telefonino, mentre i militari si sono messi in contatto con la casa costruttrice, che ha segnalato la posizione dell’apparecchio a Belpasso, guarda caso proprio nei pressi dell’abitazione di una compagna di classe della vittima.

La “bravata” di una 16enne di Belpasso

Essendo quindi plausibile che il telefono potesse trovarsi a casa della 16enne, i militari, di concerto con le indicazioni loro fornite dalla Procura dei Minorenni di Catania, si sono presentati a casa di quest’ultima per eseguire una perquisizione. Alla vista dei carabinieri alla sua porta, la 16enne, resasi conto solo in quel momento della stupidaggine combinata, ha accompagnato i militari nella propria cameretta, consegnando loro il costoso telefono cellulare, che è stato quindi riconsegnato alla legittima proprietaria che, quasi commossa, ha manifestato loro tutta la propria riconoscenza per il lavoro svolto.