Il “cavallo di ritorno” colpisce ancora. La denuncia a Catania per un 26enne

Il “cavallo di ritorno” colpisce ancora. La denuncia a Catania per un 26enne

CATANIA – La pratica del cavallo di ritorno colpisce ancora: questa volta, a Catania, è finito nei guai un tunisino pluripregiudicato di 26 anni che, dopo aver rubato uno strumento di lavoro, ha tentato la suddetta pratica. Per lui, è scattata la denuncia.

In cosa consiste il cavallo di ritorno

Questa “tecnica” è un reato che consiste nel richiedere denaro o altri benefici alla vittima per restituirle un bene precedentemente rubato. Ad esempio, un’auto, una moto o altri oggetti di valore. In pratica, il ladro (o un complice) contatta la vittima e le propone di “riavere indietro” ciò che le è stato sottratto, dietro pagamento.

Ebbene, si tratta un’estorsione vera e propria e viene punita severamente dalla legge.

I fatti a Catania

Il malvivente è responsabile di reati di furto aggravato e tentata estorsione ai danni del proprietario di un peschereccio. Quest’ultimo lo aveva ingaggiato in un periodo di prova come suo aiutante nella sua attività lavorativa.

In un’occasione, il pescatore, una volta rientrato nella sua imbarcazione, ha fatto i conti con una sgradita sorpresa: il proprietario non ha trovato né il 26enne né il suo tablet.

Il cavallo di ritorno per un tablet

A distanza di qualche ora, il collaboratore infedele si è presentato dal suo datore di lavoro non per restituire lo strumento informatico, ma per mettere in atto la pratica del “cavallo di ritorno”. Il malvivente avrebbe minacciato il pescatore di restituire quanto rubato dietro il pagamento di una somma di denaro.

Ovviamente il proprietario del peschereccio non ha accettato e si è recato negli Uffici della Polizia di Frontiera.

Scatta la denuncia per il 26enne

Una volta raccolta la denuncia, la squadra di Polizia Giudiziaria dello “Scalo Marittimo” ha avviato le indagini. Fondamentali sono state le immagini dei sistemi di videosorveglianza del porto.

Gli accertamenti degli agenti della Polizia di Frontiera hanno permesso di rintracciare e denunciare il tunisino che, nel frattempo, era stato arrestato per un altro reato.