Il blitz a Catania: la cocaina dalla Calabria, la marijuana da Palermo, smantellata organizzazione di narcotraffico

CATANIA – Questa mattina, dopo le indagini coordinate dalla procura distrettuale di Catania, direzione distrettuale antimafia, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari personali, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, nei confronti di 21 persone.

Questi sono ritenuti tutti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio delle medesime sostanze.

La misura cautelare deriva dai risultati delle indagini tecniche coordinate dalla procura distrettuale di Catania e condotte dalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga, nell’arco temporale ottobre 2015 – giugno 2016.

Da queste ultime è emersa l’esistenza di due distinti gruppi che si dedicavano all’attività di traffico di stupefacenti, rivelando l’esistenza di vere e proprie joint venture criminali tra narcotrafficanti catanesi ed esponenti delle ‘ndrine calabresi per l’approvvigionamento di cocaina e con soggetti palermitani per l’acquisto di marijuana.

In particolare, le indagini tecniche e i sistemi di video-sorveglianza installati dentro l’abitazione di Carmelo Scilio, nel rione di San Giovanni Galermo, hanno consentito di accertare l’esistenza di un gruppo organizzato operante nel settore del narcotraffico che aveva come base logistica l’abitazione dell’uomo.

Contestualmente, le telecamere collocate dentro la casa di Salvatore Anastasi, nel rione di Monte Po’, hanno registrato il coinvolgimento di quest’ultimo e del figlio Massimiliano, coinvolti in un articolato traffico di cocaina, in parte alimentato dagli stessi fornitori della compagine facente capo a Carmelo Scilio.

La struttura organizzata da Scilio, al quale è contestato il ruolo di promotore e organizzatore, costituiva una vera e propria associazione caratterizzata da un’attività stabile e continuativa con fornitori e acquirenti abituali.

L’uomo, aiutato da Davide Marchese, Antonio Mangano e Gaetano Coppola, addetti alle vendite al dettaglio della sostanza stupefacente che prelevavano dall’abitazione di Scilio per distribuirla ai vari acquirenti del gruppo, poteva fare affidamento sulle forniture di cocaina garantite per il trasporto e recapito da due soggetti di Vibo Valentia, Vincenzo Lo Gatto e Domenico Prestia, per conto di altri fornitori calabresi non identificati.

Per quanto concerne l’acquisto di marijuana, Scilio faceva riferimento all’area palermitana, prendendo contatti con i fornitori di Partinico, Salvatore Minore e Salvatore De Simone.

Dalle intercettazioni è emerso che Scilio aveva importanti acquirenti identificati in Mario Narduzzi e Alessandro Tomaselli, ai quali vendeva marijuana in ingenti quantità, talvolta acquistata su commissione dai  fornitori di Partinico.

Gaetano Coppola e Davide Marchese organizzavano il trasporto dello stupefacente, avvalendosi di corriere che da Partinico giungeva a Catania, fino alla casa di Carmelo Scilio.

Le indagini svolte nei confronti di Salvatore Anastasi, del figlio Massimiliano, di Gaetano Mirabella e del figlio Giovanni, hanno fatto emergere che il rifornimento di cocaina era garantito dai fratelli calabresi Domenico e Francesco Mammoliti, dell’omonima cosca di San Luca, sita a Reggio Calabria, detta “Fischiante”, i quali hanno delegato le consegne a vari corrieri calabresi, tra cui Domenico Pellegrino, Vincenzo Scarfone e Giuseppe Cardaciotto.

Lo stupefacente era consegnato direttamente all’abitazione di Salvatore Anastasi e ritirato dallo stesso o da corrieri appositamente delegati.

Le indagini tecniche, non disgiunte dall’attività di polizia giudiziaria di tipo tradizionale, hanno fatto emergere punti di collegamento tra il gruppo di Scilio e gli Anastasi: questi ultimi risultavano i referenti dei fratelli Mamoliti, la cui presenza in casa degli Anastasi è stata riscontrata in distinte circostanze.

Nel corso dell’attività di indagine, a riscontro del traffico illecito, sono stati effettuati arresti e sequestri di stupefacenti, di cui si riportano i più significativi:

 

  • In data 22 marzo 2016, il personale del Commissariato pubblica sicurezza di Mazara del Vallo, Trapani, su indicazione di quest’ufficio, ha arrestato Aldo Ferro, 50 anni, di Mazara Del Vallo, perché responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, essendo stato trovato in possesso di 50 grammi di cocaina;
  • In data 31 maggio 2016, il personale del Distaccamento di Polizia Stradale di Catenanuova, su indicazione di quest’ufficio, ha arrestato Alfredo Fischetti, 49 anni, dopo una perquisizione all’interno del veicolo sul quale viaggiava, nel quale è stato trovato e sequestrato 1 chilo di cocaina.

 

Gli arrestati sono stati condotti al carcere di Catania – Bicocca e piazza Lanza, Roma, Locri e Vibo Valentia.

Alla fase esecutiva ha partecipato il personale delle Squadre Mobili di Roma, Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Trapani.