Guerra, esercitazione aeronavale in Sicilia: dai radar alla base Sigonella, la sinistra catanese si mobilita

Guerra, esercitazione aeronavale in Sicilia: dai radar alla base Sigonella, la sinistra catanese si mobilita

CATANIA – L’allargamento della NATO a Est è alla base dell’escalation in Ucraina. Proprio in merito alla questione guerra si esprime la sinistra catanese, con a capo Mimmo Cosentino (Partito della Rifondazione Comunista), Pina La Villa (Partito Comunista Italiano) ed Elena Majorana (Sinistra Anticapitalista).

La neutralità dell’Ucraina e il riconoscimento dei diritti delle popolazioni delle regioni di lingua russa in uno Stato plurinazionale sono l’unica via di uscita dalla crisi. Gli USA alimentano un clima di guerra per ragioni geopolitiche ed economiche e per riaffermare il loro dominio in Europa.

Dopo trenta anni di guerre dovrebbe essere evidente che l’atlantismo – ideologia ufficiale del PD e di gran parte delle forze politiche – contrasta con la nostra Costituzione che ripudia la guerra. I valori dell’atlantismo sono pura ipocrisia, come dimostra la presenza della Turchia di Erdogan.

L’Italia deve smettere di essere suddita di USA e NATO andando contro i propri interessi. L’Italia deve fare una politica di pace, ritirare le truppe e le navi dall’Europa orientale e schierarsi nettamente contro la guerra.

In particolare, denunciamo come, ancora una volta, il ruolo della base di Sigonella espone in prima fila il nostro territorio nelle dinamiche di guerra innescate dagli Usa, di cui è parte anche l’esercitazione aeronavale Nato denominata Dynamic Mantra, iniziata in questi giorni.

Rilanciamo quindi con forza la necessità di una forte mobilitazione contro le basi USA in Sicilia, a partire da Sigonella e Niscemi e contro la militarizzazione del territorio, sempre più devastante per l’ambiente come dimostra l’installazione dei radar a Portopalo e Favignana.

La crisi sociale del paese di cui sono sintomi drammatici i licenziamenti, il caro bollette, la devastazione di sanità e scuola, impone inoltre un drastico taglio delle spese militari che invece il governo continua ad aumentare.

Su questo invitiamo a costruire nei prossimi giorni una forte mobilitazione contro la guerra a Catania“.