Gioco d’azzardo in Sicilia: percentuali in crescita e rischio per i giovanissimi

CATANIA – Chi può negare il fascino di un giocatore di poker “alla vecchia maniera”.

Sigaretta in bocca, wiskey liscio, sguardo di ghiaccio, adrenalina celata dietro occhi gelidi e scrutatori: classica scena da film un po’ datato.

In effetti di scene così non se ne vedono quasi più e non perché il gioco sia passato di moda, anzi.

Se fino a qualche decennio fa con l’espressione “gioco d’azzardo” ci si poteva riferire a una tipologia “tipica” di giochi, seppur molto diversi tra loro, da qualche anno a questa parte con la stessa espressione si può fare riferimento ad una serie infinita di “giochi” entrati ormai a pieno regime tra le abitudini quotidiane delle famiglie italiane.

La ragione del proliferare di sempre nuove forme di gioco probabilmente deriva da un bisogno sociale di riscatto, di fuga, di leggerezza che difficilmente la routine riesce ad appagare.

Certo è che il web ha la sua buona parte di responsabilità.

Veri e propri casinò on line, accessibili semplicemente digitando un indirizzo internet, consentono, infatti, di “accomodarsi” a un tavolo virtuale insieme ad altri giocatori di tutto il mondo. Con un click si può scegliere qualsiasi gioco: dalle carte alle slot machines, dalle scommesse sportive al superenalotto, dal gratta e vinci alle lotterie di Natale e Capodanno; tutto in tempo reale, nella comodità della propria poltrona di casa.

Secondo un recente studio di settore, le famiglie siciliane investono nel gioco d’azzardo addirittura il 6,5% del proprio reddito ed è in crescita il numero dei giovani che si approcciano al “gambling”.

Solo nella provincia di Catania, oltre il 60% dei ragazzi compresi tra i 15 e i 20 anni possono definirsi giocatori d’azzardo, con una buona percentuale di giovanissimi che cadono nella ludopatia, ossia nella dipendenza patologica dal gioco d’azzardo.

In Sicilia si stimano oltre 85 mila giocatori patologici e, nella sola provincia di Ragusa, sono quasi 5000 le persone affette da dipendenza.

Un fenomeno molto pericoloso e in constante crescita che minaccia, come detto, anche i giovanissimi, considerata l’effettiva difficoltà di controllare la veridicità degli estremi anagrafici di chi gioca on line. Secondo uno studio condotto dall’Università di Catania, la ludopatia minaccia circa il 20% dei minori, sempre più bombardati da sollecitazioni pubblicitarie in cui il principio de “il gioco è vietato ai minori” sembra essere diventato un particolare trascurabile.

I numeri aumentano tra Natale e Capodanno, periodo nel quale la normalità del ritrovarsi a giocare a carte in famiglia o tra amici, spesso può rappresentare la prima forma di giustificazione per problemi ben più gravi.