Furbetti delle “utenze abusive”, 17 denunce nel Catanese: danno da oltre 60mila euro per le società

Furbetti delle “utenze abusive”, 17 denunce nel Catanese: danno da oltre 60mila euro per le società

CATANIA – Non si ferma la lotta ai furbetti delle “utenze abusive” che, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui spesso vengono accesi i climatizzatori per rinfrescare le abitazioni, produce un sovraccarico generale, col rischio di black out e di cortocircuiti, che possono sfociare in incendi. 

Le denunce nel Catanese

Nell’ambito del contrasto, dunque, al pericoloso fenomeno del cosiddetto “bypass del misuratore”, che permette di fruire sia della corrente elettrica che del gas metano direttamente dalla rete pubblica, senza che questi vengano correttamente contabilizzati, i carabinieri della Stazione di San Gregorio, in collaborazione con gli ispettori dell’Enel e della “2I Rete Gas”, hanno denunciato 17 residenti nei Comuni di San Gregorio e Valverde per “furto aggravato”. 

In particolare i militari dell’Arma, unitamente a quel personale tecnico, al termine di mirati e preliminari accertamenti, hanno quindi organizzato una serie di controlli a largo raggio presso appartamenti, villette e condomini situati sia al centro che alla periferia dei due paesi, scoprendo come gli occupanti di ben 15 abitazioni avessero manomesso il contatore elettrico, mentre i residenti di altri 2 alloggi avevano alterato quello del gas, così da non registrare l’effettivo consumo. 

Danno da 60mila euro

Un danno da più di 60mila euro per le società che forniscono luce e gas, commesso da cittadini dai 20 agli 86 anni di età, impiegati e pensionati, uno di loro residente all’estero che, però, a quanto pare, voleva “risparmiare” sulle bollette della sua casa di villeggiatura a San Gregorio.

Al termine degli accertamenti, tutti sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria e il personale Enel e 2I Rete Gas ha sequestrato i “bypass” realizzati sugli impianti e ripristinato le condizioni per una erogazione regolare delle forniture.

Tali condotte, infatti, oltre ad essere fuori legge, sono pericolose per la salute pubblica, in quanto la manomissione dei contatori esclude tutti i dispositivi antinfortunistici, con grave rischio di corto circuiti responsabili, talvolta, di vere e proprie esplosioni.