Fondi per le periferie sbloccati, Buceti: “Completare Parco degli Ulivi e piazza Beppe Montana”

Fondi per le periferie sbloccati, Buceti: “Completare Parco degli Ulivi e piazza Beppe Montana”

CATANIA – La decisione del governo nazionale di fare retromarcia su una questione di vitale importanza come quella dei fondi per le periferie rappresenta un trampolino di lancio decisivo per moltissimi territori a Catania, come nel resto della Sicilia, sempre in bilico tra riscatto e degrado.

Il presidente della IV municipalità Cibali-Trappeto Nord-San Giovanni Galermo Erio Buceti, il coordinatore regionale di Forza Italia Giovani Dario Moscato e il capogruppo “Salvo Pogliese Sindaco- Una scelta D’amore per Catania” Luca Sangiorgio, hanno espresso grande soddisfazione per l’accordo raggiunto tra Anci e il governo. Questo ancora di più quando nella zona sono presenti diversi luoghi abbandonati da molti anni.

“Fondi necessari a dare vita alle aspettative di migliaia di persone che da noi amministratori pretendono città più vivibili e sicure – commentano Buceti, Moscato e Sangiorgio –. I Comuni torneranno ad avere a disposizione un miliardo e 600 milioni di euro e questo per Catania, nello specifico, vorrà dire il completamento del Parco degli Ulivi e la messa in sicurezza della piazza Beppe Montana. Strutture che ricadono all’interno della municipalità di ‘Cibali-Trappeto Nord-San Giovanni Galermo’ e che sono sempre stati obiettivi imprescindibili nel programma di lavoro stilato da questa amministrazione sin dal primo momento del suo insediamento”.

 

Inoltre il ruolo delle periferie viene sempre ricordato nell’ottica di una rinascita della città.

“Da Palazzo degli Eleganti fino alle realtà più immediate e vicine alla gente – concludono Buceti, Moscato e Sangiorgio -, passando per le circoscrizioni, le periferie rivestono un ruolo chiave nel processo di riqualificazione del capoluogo etneo. La molla e la spinta per consentire alla gente di riappropriarsi del proprio territorio e di viverlo in ogni suo aspetto eliminando così degrado, emarginazione sociale e abbandono: contesti in cui notoriamente prolifera la macro e microcriminalità”.