ENNA – Dieci misure cautelari in corso a carico di soggetti di Catania.
L’operazione, denominata “Fora“, vede impiegati gli agenti della Polizia di Stato di Enna.
Gli indagati dovranno rispondere di commissione in concorso tra loro di reiterati delitti di furto di autovetture.
Le azioni delittuose sarebbero avvenute nelle province di Enna, Caltanissetta, Messina, Catania e Siracusa tra i mesi di febbraio e aprile del 2022.
Nove soggetti sono stati sottoposti all’obbligo di dimora nel capoluogo etneo, mentre ad uno è stato imposto l’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.
Trenta i soggetti arrestati nell’aprile del 2022 a seguito dell’operazione “Caput Silente“.
Un gruppo criminale affiliato alla famiglia mafiosa di “Cosa Nostra” di Enna è stato smantellato dalle autorità italiane. I membri del gruppo sono stati accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso aggravata, estorsioni, traffico di droga, danneggiamenti e possesso illegale di armi.
Il gruppo criminale aveva sede nell’area nord della provincia di Enna e cercava di imporre il pagamento del “pizzo” ai commercianti locali e di controllare il mercato della droga.
Durante le indagini, le autorità sono riuscite a prevenire un omicidio e a sequestrare ingenti quantità di droga e armi da fuoco. La complessa attività investigativa è stata condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Enna e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Leonforte, con il supporto della Squadra Mobile della Questura di Catania, i Reparti Prevenzione Crimine di Palermo e Catania, le unità cinofile delle Questure di Catania e Palermo e della Polizia di Frontiera di Catania e del Reparto Volo di Palermo.
Le indagini sono state coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta e sono durate oltre un anno e mezzo. Durante questo periodo, i figli del capo della famiglia mafiosa di Leonforte, incarcerati in carcere, hanno continuato a dirigere attivamente l’organizzazione criminale della famiglia mafiosa, dando precise disposizioni e direttive tramite comunicazioni epistolari.
Il gruppo criminale smantellato aveva cercato di ottenere il controllo del territorio e di gestire il traffico di droga, soprattutto di marijuana, hashish e cocaina, imponendo il pagamento del “pizzo” agli imprenditori locali e danneggiando coloro che non avevano rispettato questa richiesta. Le attività criminali sono state svolte in nome e per conto della famiglia mafiosa di Enna, sia nel settore del traffico di droga che in quello delle estorsioni.
Durante le indagini, le autorità sono state in grado di identificare i fornitori all’ingrosso di droga, tutti con sede a Catania. Il gruppo criminale aveva anche tentato di sottoporre la totalità degli operatori economici locali al pagamento di piccole somme a titolo di protezione, secondo il principio che era emerso nell’operazione “Homo Novus” di ottenere piccoli importi dai singoli ma da un numero sempre più elevato di soggetti.
Le attività criminali sono state documentate attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e di videoriprese, supportate da attività di appostamento e pedinamento.
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