Da culla delle civiltà a isola di plastica: si celebra oggi la giornata mondiale del Mediterraneo

CATANIA – Si celebra oggi, 8 luglio, la giornata Mondiale del Mar Mediterraneo. Tale ricorrenza viene istituita come commemorazione per tutti quelli che, navigando nel bacino marittimo, hanno perso la vita.

Il Mar mediterraneo, da sempre definito il crocevia delle civiltà, “il continente liquido” come scriveva lo scrittore francese Braudel, la culla di pensatori e scienziati, da tempo a questa parte ha subìto grandi mutamenti, sia sociali che geografici.

Questa giornata, soprattutto nel periodo storico che stiamo attraversando, serve a far riflettere sulle politiche sociali e umanitarie, ma non solo: dovrebbe essere spunto di riflessione anche per ciò che concerne le politiche eco sostenibili.

Infatti, nella culla del mondo occidentale, quest’anno è stata scoperta un’isola di plastica. L’amaro ritrovamento è stato fatto da l’Institut français de recherche pour l’exploitation de la mer che nelle settimane addietro ha avvistato il cumulo di rifiuti tra l’Isola d’Elba e la Corsica.

Il nostro mare, infatti, da tempo sta soffocando per colpa della plastica, un nemico silenzioso, ma non sicuramente trasparente che, secondo il report del WWF, provoca la morte di 134 specie marine.

Sempre secondo i dati rilevati dalla nota fondazione per la protezione delle specie animali e dell’ambiente, è stato reso noto che sono oltre 570mila le tonnellate di plastica che finiscono ogni anno nelle acque del Mediterraneo e che al minuto vengono gettate: facendo una media statistica, una quantità come 33.800 bottiglie di plastica.

Sempre il report, presenta dati allarmanti anche riguardo i rifiuti prodotti ogni hanno in Italia. Solo nel bel paese oltre l’80% dell’immondizia è il risultato di imballaggi in plastica e prodotti monouso. Inoltre, il dato sembra essere in crescita rispetto ai precedenti.

Ma la mala gestione dei rifiuti da parte delle comunità locali, mista all’inciviltà fa crescere vertiginosamente i dati nelle comunità marine.

Ma non solo: i cittadini e i turisti che viaggiano per l’Europa producono oltre 24 milioni di rifiuti di plastica che, data l’assenza di raccolta differenziata o il non rispetto di quest’ultima, porta a un sovraccarico di rifiuti che, purtroppo, molto spesso finisce in mare.

Le politiche ambientali riguardanti il divieto di vendita di plastica monouso in Europa che partirà dal 2021 riusciranno a salvare il nostro mar Mediterraneo o siamo già al punto di non ritorno?