Critiche alla sicurezza a Catania, il SIAP non ci sta: “Poliziotti non hanno colpa, no attacchi a forze dell’ordine”

CATANIA –Le critiche sul mantenimento della sicurezza a Catania andranno sicuramente fatte, ma non ai poliziotti che con sacrifici pagano le scelte politiche locali suicide sul controllo del territorio“. È la posizione del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia che, in comunicato ufficiale diffuso dalla segreteria provinciale di Catania, difende gli operatori di polizia in merito alla polemica nata negli ultimi giorni circa la precaria situazione di sicurezza che si vive nel capoluogo etneo.

Secondo il sindacato, non può essere imputata alcuna colpa ai poliziotti se attualmente lo “svuota carceri” catanese  costringe agli arresti domiciliari numerosi delinquenti, tra cui numerosi spacciatori, che aggrediscono cittadini e uomini in divisa.

Il sindacato punta poi il dito contro la mancanza di telecamere e il decoro urbano pressoché inesistente. “Noi crediamo – si legge nella nota – che sia ingiusta la critica mossa riguardo l’allarme insicurezza, lanciato da esponenti politici e non solo, un non riconoscimento ai tanti sacrifici che ogni giorno poliziotti, carabinieri e finanzieri immettono per strada, mentre manca una presa di posizione istituzionale per le gravi carenze strutturali“.

Non crediamo che l’intervento dei militari dell’esercito impedisca alla ‘mafia’ di controllare le piazze di spaccio, ma piuttosto una seria attività d’indagine e di conclusione veloce delle indagini con il carcere per chi delinque, questa è la ricetta vincente. Indagini, che solo la squadra mobile e apparati investigativi potrà sviluppare e se decine di agenti, oggi utilizzati per il portierato, fossero disponibili e utilizzati per far fare i ‘poliziotti’, i risultati sarebbero eccellenti“.



Secondo il sindacato, i commissariati sono quelli maggiormente colpiti da questi problemi. Il commissariato di San Cristoforo si trova infatti ridotto con soli 12 agenti nonostante sia costretto ad agire in uno dei quartieri catanesi più complicati. Quello di Nesima conta soltanto 30 agenti. Il commissariato centrale è invece senza poliziotti al suo interno, poiché impegnati a in vigilanza di tribunali e ospedali, e si vede costretto a chiudere l’ufficio denunce.

Stando al comunicato del sindacato, la frammentazione degli otto edifici avrebbe un costo pari a 3 milioni di euro l’anno, anche la frammentazione degli 8 edifici che ha costi importanti circa 3 milioni di euro annui, con un progetto di nuova questura finanziato dal 2008 che non prende corpo. “Noi rispettiamo il lavoro di tutti soprattutto dei militari di strade sicure e pretendiamo che certi politicanti facciano altrettanto con chi, ogni giorno lavora con sacrifici mettendo a rischio la propria vita. Siamo pronti ad un confronto pubblico, sui reali problemi della sicurezza a Catania“, conclude il comunicato.

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