SANTA MARIA DI LICODIA – Una coppia di 55 e 51 anni è stata arrestata dai carabinieri del Comando Stazione di Santa Maria di Licodia, colpevole di aver perseguitato i due coniugi dirimpettai, titolari di un’attività commerciale sita in via Mazzini a Santa Maria di Licodia.
Le dinamiche del caso
I contrasti sono nati dalla pretesa che nessuno parcheggiasse nel tratto di strada pubblica adiacente alla casa degli indagati, residenti in un’abitazione della zona centrale del paese.
Le vittime, avendo aperto un’attività commerciale nella bottega situata nelle vicinanze della dimora, si sono visti costretti, in alcune circostanze, a disattendere le aspettative degli indagati, posteggiando la loro auto proprio davanti a quella casa.
Tutto questo ha innescato delle reazioni spropositate nei due residenti che hanno minacciato le due vittime e, poi, in un’escalation di violenza inaudita, sono arrivati persino a picchiare l’uomo, colpendolo con calci e pugni. La coppia è stata, perciò, sottoposta alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle vittime, misura che purtroppo non ha sortito gli effetti sperati, i due aggressori, li hanno raggiunti nella loro attività e dopo aver danneggiato la vetrina con un bastone, hanno urlato: “Bastard* ritirate la denuncia altrimenti vi finisce male“, hanno anche strappato la copia cartacea della misura cautelare scagliando i pezzettini di carta sui gradini del negozio.
Il trasferimento degli aggressori in carcere
Le vittime non si sono lasciate intimorire e non hanno desistito, scegliendo di rivolgersi nuovamente alla Giustizia e i due aggressori sono stati posti agli arresti domiciliari. Sfortunatamente nemmeno questa misura cautelare ha fatto desistere i due, che hanno continuato ad arrecare danni ai veicoli e alla vetrina del negozio dei vicini, ricorrendo a spranghe, bastoni, lanci di pietre e di bottiglie di vetro, tanto da costringere i coniugi, più volte, a rifugiarsi all’interno della loro attività commerciale e a chiamare i carabinieri.
Date le circostanze, alla luce dell’inefficacia delle misure cautelari applicate fino a quel momento, il pubblico ministero ha chiesto l’arresto immediato degli indagati, accolto dal Giudice delle Indagini Preliminari, il quale ha disposto per entrambi il trasferimento del carcere di Piazza Lanza di Catania.
Foto di repertorio