Confisca di beni a Rosario Di Perna: soddisfatti la Cgil e la Flai di Catania

CATANIA – I beni per dieci milioni di euro confiscati dalla Dia di Catania a Rosario Di Perna, imprenditore agricolo di Paternò con possedimenti in molti comuni etnei, confermano che la Cgil e la Flai Cgil di Catania percorrono la giusta strada nella lotta contro il caporalato.

La Cgil saluta, quindi, con ottimismo questo provvedimento disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Catania essendo certi che le loro segnalazioni degli ultimi dieci anni, e le denunce esposte pubblicamente anche a proposito di Paternó, sono oggi state ripagate e lo saranno ancora nei prossimi mesi.

Il sindacato dichiara: “Non smetteremo di chiedere a gran voce che a Catania è necessario insediare la cabina di regia provinciale per contrastare lo sfruttamento e l’intermediazione parassitaria di manodopera: è necessario che il collocamento avvenga in un luogo pubblico e che la legge 199 del 2016 venga fatta applicare”.

Aggiungendo infine: “I lavoratori agricoli vivono una condizione di grande sfruttamento, come verificato nelle nostre iniziative di ‘sindacato di strada’ sempre in prima linea, con condizioni di lavoro disumane a fronte di un salario che spesso non supera i 30 euro a giorno in nero e senza diritti. Chiediamo al governo nazionale una riforma del mercato del lavoro in agricoltura”.

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