CATANIA – Confermato il trasferimento dalla Sicilia alla Calabria dei dipendenti Almaviva Contact impiegati in una commessa Enel con scadenza prevista per dicembre. Ben 397 lavoratori andranno dalla sede di Palermo a quella di Rende.
Questo è quanto è emerso nel corso dell’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma sulla crisi del colosso dei call center che ha annunciato 2.511 esuberi a Roma e a Napoli. Le trattative sono slittate di 15 giorni e dopo l’incontro con Exprivia, società che si è aggiudicata l’appalto della commessa Enel, e i sindacati, che si occupano dei trasferimenti da Palermo, il governo ha incontrato i rappresentanti di Almaviva e le parti sociali.
Il governo, secondo quanto riferito dalla Fistel Cisl, avrebbe ribadito di aver avviato un intervento complessivo di riordino del settore dei call center, mentre Almaviva, onde evitare di chiudere i siti di Roma e Napoli, avrebbe proposto un taglio del costo del lavoro, formazione professionale, esodi incentivati, controllo individuale e partecipazione dei lavoratori alle tematiche aziendali.
Per i sindacati la riduzione del costo del lavoro non sarebbe una soluzione e così avrebbero chiesto di normalizzare i prezzi degli appalti. Ma il peggioramento della condizione economica di Almaviva non permette di seguire questa strada e non porta a poter revocare i licenziamenti.
Secondo Pierpaolo Mischi, segretario nazionale Uilcom, il ragionamento di apertura e sforzo che il governo sta compiendo sugli aspetti generali di settore va sicuramente apprezzato, ma Almaviva non può seguire due strade in contemporanea, ovvero sfilarsi definitivamente dall’accordo del 31 maggio e nello stesso tempo utilizzare le leve messe a disposizione dal governo.
I trasferimenti da Palermo a Rende sono confermati in quanto non si è arrivati ad un ragionamento compiuto e ad un punto di equilibrio.