CATANIA – Il primo atto nel percorso che condurrà la nuova Confapi Sicilia, al momento delegato il vice presidente nazionale Francesco Napoli, si è concretizzato a Catania, la provincia che forse più delle altre rappresenta la vivacità e la capacità di innovazione delle piccole e medie imprese. Gli accordi interconfederali sulla rappresentanza e la detassazione dei premi di produttività, già sottoscritti a livello nazionale lo scorso 26 luglio tra CONFAPI (rappresentata dal leader nazionale Maurizio Casasco) e CGIL, CISL E UIL, sono stati siglati anche a livello locale tra il vicepresidente nazionale di CONFAPI, Francesco Napoli, con delega per la Sicilia, i segretari provinciali Giacomo Rota per la CGIL, Fortunato Parisi per la UIL e Maurizio Attanasio in rappresentanza della Cisl.
“La micro e piccola impresa – spiega Francesco Napoli, vice presidente CONFAPI – è il cuore pulsante non solo di Catania, ma della Sicilia e più in generale dell’Italia, che ha poche grandi industrie, e regge l’economia”. L’accordo con i sindacati, aggiunge Napoli, avrà benefici sui lavoratori perché fornirà risorse per il welfare aziendale e per la formazione e l’aggiornamento professionale.
“La detassazione dei premi di produttività – spiegano i sindacati – sarà utile sia ai lavoratori sia alle imprese, che non vedranno ulteriormente penalizzato ciò che hanno guadagnato con sacrificio”.
Il confronto tra il rappresentante dell’associazione datoriale e quelli dei lavoratori è stato improntato su un piano di assoluta cordialità e collaborazione. “Siamo ben lieti di firmare questo accordo, per confermare l’impegno già preso a livello nazionale nell’interesse dei lavoratori e per favorire la ripresa economica”, ha aggiunto Fortunato Parisi della UIL.
Per Maurizio Attanasio della CISL, “si tratta di una grande opportunità di confronto e rappresenta l’inizio di un percorso da fare insieme, a cominciare dal welfare aziendale”.
“Non scopriamo oggi l’importanza per la nostra economia delle micro e piccole imprese – ha sottolineato Giacomo Rota della CGIL – e soprattutto la dinamicità della nostra imprenditoria catanese sempre pronta alla sfida e animata da una inarrestabile voglia di fare”.
“L’associazionismo deve colmare i vuoti lasciati dalla politica e può incidere sulle necessità delle aziende: dai servizi sul credito per migliorare i rapporti con le banche – ha sottolineato Francesco Napoli – al sostegno alla internazionalizzazione, che le micro e piccole imprese non possono affrontare, alla rappresentanza nelle istituzioni e negli enti controllati dalla Regione. In Sicilia abbiamo un potenziale di migliaia di imprese che applicano i nostri contratti che sono diversificati su 13 settori”.
Napoli, che ha avuta assegnata di recente la delega per la Sicilia, vuole ripetere il successo ottenuto in Calabria per bloccare la fuga degli imprenditori e delle risorse altrove e instaurare un rapporto di rispetto e collaborazione con tutte le controparti per la redazione di una nuova agenda politica. Progetti condivisi dai segretari Attanasio, Parisi e Rota già disponibili a ulteriori incontri su temi specifici: dalla burocrazia regionale, ai ritardi dei pagamenti della Pubblica amministrazione al monitoraggio della spesa pubblica.
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