CATANIA – Voti comprati per cinquanta euro tra i Comuni di Catania, Aci Catena, Acireale, Vizzini e Ramacca, sempre nel Catanese. Questa è l’accusa mossa a Riccardo Pellegrino, candidato sindaco alle passate elezioni comunali a Catania e all’Ars nelle ultime elezioni regionali dello scorso anno.
L’inizio del processo è fissato per il prossimo 4 marzo, davanti a un tribunale monocratico. Il coinvolgimento di Ascenzio Maesano e Biagio Susinni, ex sindaci rispettivamente di Aci Sant’Antonio e Mascali, per ottenere più preferenze, ha portato i magistrati ad approfondire le indagini.
Il primo, condannato per corruzione riguardo all’appalto dei rifiuti, secondo i magistrati, si sarebbe rivolto a tre indagati in un’altra inchiesta nella quale anche lui è coinvolto per attirare voti verso Pellegrino. Secondo la Procura, inoltre, tutto questo sarebbe stato fatto mentre si trovava agli arresti domiciliari.
Il secondo avrebbe aiutato Pellegrino nel territorio di Vizzini, sulla Piana di Catania. Nella vicenda è coinvolto anche il padre Filippo, che accompagnerà il figlio al processo come imputato. Avrebbe partecipato anche lui nella compravendita dei voti.
Fonte immagine La Repubblica-Palermo