CATANIA – Nelle prime ore di oggi, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 25 persone, tutte appartenenti a vario titolo al clan mafioso Santapaola-Ercolano.
L’operazione, denominata “Ombra”, ha coinvolto il Servizio Centrale Operativo e la Squadra Mobile della Questura di Catania, con il supporto della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato e diverse unità specializzate, tra cui la Polizia Scientifica e il Reparto Mobile. Per un totale di 200 unità operative.
Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre a videoregistrazioni, hanno colpito i gruppi criminali Ercolano e Santapaola, storicamente parte della famiglia catanese di “cosa nostra”. Diciotto affiliati sono stati tradotti in carcere, cinque sono stati posti agli arresti domiciliari e due sottoposti all’obbligo di dimora.
Gli investigatori hanno documentato la continua attività della famiglia, storica esponente di “cosa nostra” a Catania, ribadendone la pericolosità nonostante le operazioni condotte negli anni, che hanno portato anche al carcere duro per vertici e sodali.
Un segmento delle indagini condotte Procura distrettuale di Catania e lo Sco di Roma ha riguardato le attività criminali dei due storici gruppi attraverso cui operano gli Ercolano a Catania: il Gruppo della Stazione e il Gruppo di Cibali.
Mario Ercolano, nonostante la permanenza in carcere, avrebbe esercitato pieni poteri decisionali, mantenendo contatti quotidiani con gli affiliati attraverso micro telefoni, organizzando il riassetto dei ruoli apicali all’interno dei gruppi. Così Carmelo Daniele Strano sarebbe stato designato responsabile del Gruppo della Stazione, mentre Carmelo Fazio avrebbe preso il posto del fratello Salvatore come referente del Gruppo di Cibali.
Le indagini hanno inoltre rivelato il ruolo di Salvatore Ercolano, fratello minore di Mario, e del fidato Salvatore Iudicello, incaricati di impartire direttive e risolvere controversie interne ed esterne alla famiglia Santapaola-Ercolano.
Per quanto riguarda la componente Santapaola, le indagini hanno individuando in Francesco Russo il nuovo reggente. Dall’osservazione dei comportamenti di Russo nasce il nome dell’operazione “Ombra”. Infatti, nonostante quest’ultimo avesse un ruolo di vertice, non era concesso neppure pronunciarne il nome tra gli affiliati.
Russo interloquiva solo con Salvatore Mirabella, mentre era Christian Paternò ad essere stato investito del ruolo di “referente operativo”, per coordinare le attività dei vari gruppi cittadini e mantenere così la riservatezza sul ruolo di Russo.
Numerosi episodi di violenza sono stati documentati dagli investigatori:
La violenza degli esponenti di “cosa nostra” catanese ha causato episodi di tensione con il clan rivale Cappello-Bonaccorsi, culminati nella sparatoria del 21 ottobre 2023 a San Cristoforo, quartiere roccaforte del clan Cappello-Bonaccorsi. Salvatore Pietro Gagliano avrebbe sparato contro i membri del Gruppo della Stazione durante un chiarimento per una lite verbale.
Durante l’operazione sono state sequestrate diverse armi, tra cui pistole e fucili a pompa. Le accuse, avallate dal GIP, dovranno trovare conferma nel contraddittorio tra le parti. Gli indagati sono considerati innocenti fino a sentenza definitiva.
Dei 25 soggetti arrestati, 18 sono stati condotti in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 2 sottoposti all’obbligo di dimora.
Gli individui detenuti in carcere sono:
Agli arresti domiciliari:
Sottoposti all’obbligo di dimora:
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