CATANIA – Trasmessa oggi da Fast Confsal Sicilia alla Direzione di Esercizio di Circumetnea una nota per conoscere le motivazioni per le quali da “diversi mesi ormai i ‘treni Vulcano‘ non vengono utilizzati nella tratta ferroviaria extraurbana e per quanto tempo ancora potrebbero rimanere fermi“.
Non si ferma la querelle tra il segretario generale Fast Confsal Sicilia, Giovanni Lo Schiavo, e l’ingegnere Fiore. in merito non solo al parcheggio scambiatore Narciso di Catania, ma anche alla questione treni di ultima generazione della Circumetnea . Dopo la formale richiesta di accesso agli atti da parte del legale del segretario generale Fast Confsal riguardo la questione dei “treni Vulcano fermi da 10 mesi” è arrivata la nota ufficiale di Fast Confsal, che recita: “Con la presente, si chiede di conoscere le motivazioni per le quali da diversi mesi ormai, le attuali UDT NEWAG VULCANO non vengono utilizzate e per quanto tempo ancora potrebbero rimanere ferme. In attesa di cortese sollecito riscontro, inviano Distinti saluti“.
“Quattro sono i treni Vulcano costruiti dalla società polacca NEWAG S.A per un costo totale dell’ordine di 14.892.840 di euro e il primo treno giunse al porto di Catania il 30 Novembre del 2015 e l’ultimo della prima commessa fu consegnato il 28 giugno 2016. Ci spiace rilevare che da troppo tempo ormai, questi treni sono fermi“, dichiara il segretario generale Fast Confsal Sicilia, Giovanni Lo Schiavo.
“Ciò che doveva essere per Circumetnea un fiore all’occhiello nel panorama del trasporto pubblico siciliano, i Vulcano, treni tecnologicamente all’avanguardia, utili soprattutto al rinnovamento dell’attuale materiale rotabile e ad alleviare anche i macchinisti durante lo svolgimento delle proprie mansioni di condotta, non potevano certamente subire un stop cosi lungo. Come sindacato abbiamo il dovere di capire cosa sta succedendo ed è proprio per questi motivi che stamani, tramite una nota, abbiamo chiesto alla Direzione di Esercizio chiarimenti in merito“, prosegue.
“Circumetnea non può assolutamente perdere il proprio ruolo operativo e la posizione di prestigio acquisita nel tempo grazie al contributo dei lavoratori di ieri e di oggi e soprattutto ai poderosi investimenti messi in campo dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Come sindacato, faremo di tutto, nell’ambito delle nostre possibilità, affinché ciò non avvenga e non permetteremo a nessuno di prestarsi a questo eventuale gioco, deleterio ed irresponsabile. Prova ne è – conclude Lo Schiavo – la battaglia sindacale che stiamo portando avanti sulla questione ancora aperta dopo 16 anni della convezione del 2004, sottoscritta fra il comune di Catania e Circumetnea nel 2004 sul parcheggio scambiatore di via Narciso“.