CATANIA – “La sanità non è equa per tutti. Non lo è tra il Nord e il Sud del Paese, ma anche tra le comunità dello stesso territorio. Questa è la situazione a Catania e nella sua provincia. Siamo pronti a scendere in piazza per difendere il diritto alla salute dei residenti nei distretti di Bronte, Caltagirone, Giarre e Palagonia.
Nel frattempo, avremmo volentieri partecipato a un confronto in città con il presidente della Regione, Renato Schifani, riguardo alle emergenze irrisolte, anzi peggiorate, del sistema sanitario nella terra dell’Etna. Tuttavia, abbiamo ricevuto solo un invito dall’Azienda Sanitaria Provinciale a partecipare come spettatori, in quanto membri del Tavolo provinciale permanente della Salute, a una visita del governatore nel Presidio territoriale San Luigi. Grazie, ma non parteciperemo!“.
Lo affermano i segretari generali di CGIL e UIL Catania, Carmelo De Caudo ed Enza Meli, che domani – mercoledì 12 luglio – non parteciperanno alla visita del presidente Schifani a Catania.
Meli e De Caudo spiegano: “La Regione è indifferente alle nostre proteste, alle nostre proposte, attraverso le quali diamo voce ai cittadini che da anni assistono a tagli indiscriminati e ingiustificati negli ospedali della nostra provincia, mentre la sanità territoriale rimane sempre un’utopia. Così, molti lavoratori e pensionati sono condannati a non ricevere le cure necessarie! Questa è la ragione per cui non siamo più disposti a chiedere fatti concreti e ricevere promesse vuote, ed è il motivo per cui abbiamo abbandonato una seduta del Tavolo della Salute nei giorni scorsi“.
Otto giorni fa, il 3 luglio, i segretari di CGIL e UIL insieme a CISL e UGL hanno lasciato la riunione del “Tavolo” all’ASP di Catania. Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato che solo il 21 giugno, con la convocazione per il 3 luglio, l’Azienda ha risposto alla “richiesta urgente inviata da noi il 25 maggio a seguito della chiusura di reparti ospedalieri e ambulatoriali a causa della carenza di personale e per fare il punto sull’utilizzo delle ingenti risorse destinate alla sanità territoriale con il PNR“.
Oltre al ritardo, c’è stata anche l’offesa: infatti, l’ASP ha convocato alla stessa riunione la delegazione negoziale, modificando “a sorpresa” la natura dell’incontro. Le quattro organizzazioni hanno quindi lamentato la mancata osservanza dell’accordo che ha portato alla creazione del Tavolo permanente della Salute: “Doveva essere convocato periodicamente dai vertici dell’Azienda per monitorare le criticità del sistema sanitario provinciale, e invece ci siamo ridotti a dover chiedere di essere convocati in base agli argomenti da noi proposti“.
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