Catania, schiaffo ai turisti: tassa di soggiorno alle stelle in una città sempre più in crisi

Catania, schiaffo ai turisti: tassa di soggiorno alle stelle in una città sempre più in crisi

CATANIA – Non tardano ad arrivare i primissimi effetti del dissesto finanziario del Comune di Catania. Dopo il recente aumento della tassa sui rifiuti che costringerà i cittadini del capoluogo etneo a pagare il 14% in più in bolletta rispetto al passato, da Palazzo degli Elefanti è stato ufficializzato un nuovo incremento di imposta che colpirà, stavolta, il settore del turismo.

Mercoledì 20 febbraio sul sito web del Comune di Catania è infatti apparsa la comunicazione della modifica del regolamento sulla tassa di soggiorno discussa nelle scorse settimane in sede di consiglio.

L’imposta, che viene pagata da chi pernotta nelle strutture ricettive di una determinata città, è stata pesantemente ritoccata verso l’alto dall’amministrazione del sindaco etneo Salvo Pogliese e prevede importanti modifiche anche nella voce delle esenzioni. A partire dal 1° marzo 2019, per pernottare a Catania i turisti dovranno mettere sul piatto 3,50 euro a testa se decideranno di alloggiare negli alberghi a 5 stelle (in precedenza si pagavano 2,50 euro), mentre il costo salirà addirittura a 5 euro per gli alberghi 5 stelle lusso, ovvero il massimo previsto dalla legge attuale.

La giunta comunale ha inoltre introdotto un solco non indifferente tra alberghi e residenze turistico-alberghiere a 3 e 4 stelle. Se, in precedenza, entrambe le tipologie prevedevano un costo pressoché identico con un esborso pari a 1,50 euro, adesso nelle strutture a 4 stelle si dovrà pagare 2,50 euro, tanto quanto un precedente albergo a 5 stelle, mentre per alberghi, residence turistico-alberghieri e alberghi diffusi si pagheranno 2 euro netti a persona.

Aggiornamento anche per i bed & breakfast cittadini: da 1,50 euro si passerà a 2 euro per notte. Stesso costo previsto anche per strutture a 1-2 stelle, case vacanze, agriturismi, villaggi turistici e simili. Nel nuovo regolamento, tuttavia, ci sono anche alcuni aspetti “oscuri” e poco chiari. Nella voce “esenzioni” spicca l’abbassamento dell’anno di età per i più giovani. Dai precedenti 18 anni, infatti, si è passati alla nuova soglia dei 16 anni.

Rispetto al regolamento del 2012, inoltre, non si fa più menzione diretta di disabili e malati, mentre resta invariata la deroga a chi assiste i degenti ricoverati in strutture sanitarie. Spariti anche i camping. L’amministrazione ha però introdotto riduzioni del 50% per gruppi scolastici delle medie superiori, partecipanti a scambi culturali universitari e gruppi sportivi.

Ma se pernottare alle pendici dell’Etna costerà di più, non sembra esserci un innalzamento della qualità dei servizi messi a disposizione dei turisti e degli stessi cittadini. Abbiamo documentato più volte, nel corso di questi mesi, la situazione di degrado e sporcizia che continua a persistere nelle zone cittadine maggiormente battute dai vacanzieri come piazza Vincenzo Bellini, il Passiatore, gli Archi della Marina, via Etnea e villa Bellini.

Inoltre, proprio nelle ultime settimane il flusso turistico nel capoluogo etneo è diminuito drasticamente a causa della recente attività sismica registrata in provincia di Catania, culminata con il forte terremoto di Santo Stefano, e per le continue eruzioni dell’Etna che, a più riprese, stanno mettendo a dura prova il traffico aereo dell’aeroporto di Catania con continue chiusure e limitazioni. L’aumento della tassa di soggiorno, ora tra le più alte di Sicilia, sarà dunque l’escamotage giusta per garantire maggiori entrate o si rivelerà una scure al turismo etneo?

Immagine di repertorio